Il sogno di una democrazia sociale moderna
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E’ trascorso ormai molto tempo dalla prima edizione di questo libro che apparve presso le edizioni Laterza nel 1968 con il titolo Carlo Rosselli dall’interventismo a Giustizia e Libertà e quella attuale che riproduce quella edizione ma vi aggiunge i sette anni di vita parigina del fiorentino fino all’assassinio di Bagnoles sur L’Orne il 9 giugno 1937.
In quella prima edizione avevo ricostruito in maniera analitica la formazione culturale di Rosselli, il suo pensiero giovanile, i suoi studi economici e la prima parte della sua azione politica in Italia.
Nella seconda, che non ha la stessa ampiezza ma ha al contrario un andamento sintetico, il mio obbiettivo è stato quello di seguire la sua attività come leader del movimento antifascista che ha fondato a Parigi nel 1929 con Lussu e Nitti, le sue pubblicazioni tra cui spicca il suo libro Socialismo liberale, i suoi rapporti con gli altri movimenti a antifascisti in esilio, le sue idee sulla storia d’Italia,sul suo movimento, sul regime fascista.
In questa parte ho dedicato naturalmente particolare attenzione al solo libro che ha pubblicato in vita, quel Socialismo liberale che sarà alla base sia dei successivi sviluppi del suo pensiero di fronte all’avvento al potere di Hitler in Germania e alla guerra che, qualche anno dopo, sarebbe scoppiata tra le potenze occidentali e i fascismi europei sia della breve vicenda del Partito D’Azione dopo il 1945.
Di fronte alle amare delusioni che l’esperimento comunista ha riservato a tutti quelli che lo hanno seguito nell’Unione Sovietica come in Cina ma anche nel nostro paese, il pensiero di Carlo Rosselli spicca limpido per il tentativo conciliare alla fine due grandi filoni culturali dell’Occidente e contemperare l’esigenza profonda di tutte le libertà e i diritti individuali con il bisogno, non ancora tramontato, di un’effettiva giustizia sociale ed eguaglianza di condizione tra gli esseri umani, delle donne come degli uomini.
Un obbiettivo, devo ricordarlo, di grande difficoltà di attuazione ma irrinunciabile per uno Stato democratico come la nostra repubblica nata da lutti e sofferenze molto grandi che non tutti hanno dimenticato.
Dedico questo mio libro a Teresa De Palma, mia moglie e compagna di vita da alcuni anni.