In magistratura dal 1954, la sua carriera ebbe una svolta nel 1983 quando chiese e ottenne il trasferimento a Palermo, dopo l’uccisione del giudice Rocco Chinnici. Capo dell’Ufficio istruzione di Palermo, costituì il pool antimafia con Falcone e Borsellino, e istruì il primo grande processo contro Cosa nostra. Concluse la sua carriera nel 1990 con il titolo onorifico di presidente aggiunto della Corte suprema di Cassazione, ma le stragi del 1992 lo restituirono al Paese come testimone della lotta per la legalità. Nel 1993 l’impegno politico e civile lo portò anche a essere il candidato più votato alle elezioni amministrative di Palermo, dove divenne per un breve periodo presidente del consiglio comunale. Scrisse, insieme a Saverio Lodato, I miei giorni a Palermo (Garzanti, 1992). Per tre volte raccolte di firme popolari lo candidarono senatore a vita. Nel dicembre del 2002 nessun rappresentante del governo partecipò ai suoi funerali.