Carlo Vulpio è nato ad Altamura (BA) nel 1961.
Si è laureato in Giurisprudenza a Bari, con una tesi in diritto processuale penale. Nel 1986 ha fondato e diretto un giornale locale, Piazza, e poi ha collaborato con varie testate, tra le quali L'Espresso, Avvenimenti, l'Unità e Corriere della Sera.
Attualmente si occupa di grandi fatti di cronaca e di inchieste in Italia e all'estero. Nel 1993,
dopo la caduta del regime di Enver Hoxha, è stato tra i primi a sbarcare in Albania e, nel 1995, ha seguito la guerra nella ex Jugoslavia. A seguito dell’esperienza della guerra, ha focalizzato la sua attenzione sui problemi legati all’immigrazione. Ha insegnato per quattro anni all'università statale di Bologna dove, come docente a contratto, è stato titolare dell'insegnamento di "Informazione, media e cittadinanza" per il corso di laurea specialistica in Scienze della comunicazione pubblica, sociale e politica. Carlo Vulpio è il giornalista del Corriere della Sera che si è occupato del caso di Luigi de Magistris e di Clementina Forleo.
Le sue posizioni divergenti rispetto alla linea editoriale gli hanno provocato non pochi problemi.
Infatti, il 3 dicembre 2008, dopo l’uscita dell’articolo sul Corriere della Sera dal titolo “Caso de Magistris, toghe indagate - Illeciti per sfilargli le inchieste”, che trattava sulle perquisizioni e
i sequestri ordinati dalla procura di Salerno nei confronti di otto magistrati calabresi e di altri
politici e imprenditori, il direttore Paolo Mieli ha dichiarato concluso il suo viaggio fra
Catanzaro e Salerno, Potenza e San Marino, Roma e Lamezia Terme. Con una telefonata Vulpio è stato sollevato dall’incarico. Un viaggio cominciato il 27 febbraio 2007, quando scoppiò “Toghe Lucane”.
Nel maggio del 2008 Vulpio ha scritto “Roba Nostra”, a cui è stato assegnato il premio “Rosario Livatino 2009”.
Info: carlovulpio.it