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Claudio Gatti

 

Claudio Gatti (Roma, 1955) dal 1978 risiede negli Stati Uniti. Lì ha imparato il mestiere di giornalista. Oggi è inviato speciale de «Il Sole 24 Ore» e collabora con il «New York Times» e l’«International Herald Tribune». Ha scritto per testate italiane e straniere, dal «Corriere della Sera» al «Financial Times», ed è stato corrispondente del settimanale «L’Europeo», vicedirettore del settimanale economico «Il Mondo» e direttore di «Italy Daily», il supplemento sull’Italia del quotidiano «International Herald Tribune» pubblicato in joint venture con il «Corriere della Sera».
Con Roger Cohen del «New York Times» ha scritto "In the Eye of the Storm: the Life of General H. Norman Schwarzkopf" (1991), uscito negli Usa, in Gran Bretagna, in Canada, in Cina e in Giappone, e scelto dal «New York Times» tra i «libri dell’anno» del 1991. In Italia ha pubblicato "Rimanga tra noi. L’America, l’Italia, la «questione comunista»: i segreti di cinquant’anni di storia" (Leonardo, 1991), in cui ha ricostruito i rapporti politici e diplomatici – segreti e non – tra Stati Uniti e Italia dal dopoguerra alla fine della guerra fredda. Nel 1994 ha pubblicato "Il quinto scenario" (Rizzoli), un’inchiesta sulla strage di Ustica. Nel 1996 ha pubblicato il romanzo "Il presagio" (Rizzoli).
Nel 2003 ha vinto il Premio Saint-Vincent di giornalismo per le sue inchieste sul terrorismo islamico.
Nel 2005, dalle colonne de «Il Sole 24 Ore» e del «Financial Times», è stato il primo giornalista al mondo a denunciare lo scandalo Oil for Food. Sempre in quell’anno ha vinto Il Premiolino «per le sue inchieste sui nuovi finanzieri e sugli immobiliaristi italiani», in particolare Stefano Ricucci e Danilo Coppola.
Nell’aprile del 2007 su «Il Sole 24 Ore» ha lanciato l’allarme sui rischi e costi occulti dei derivati che grandi banche internazionali da anni stavano vendendo agli enti
territoriali di tutta Italia.
Nel maggio 2007, su «Il Sole 24 Ore» e il «New York Times», ha rivelato che due delle maggiori multinazionali petrolifere avevano indirettamente pagato tangenti al regime di Saddam Hussein.
Nel settembre 2007, sulle pagine de «Il Sole 24 Ore», subito riprese dal «Wall Street Journal», ha dimostrato che Raffaello Follieri, il faccendiere pugliese fidanzato della star di Hollywood Anne Hathaway, era un truffatore. Meno di un anno dopo, Follieri è stato condannato a cinque anni di carcere dal Tribunale di New York.
Nell’aprile del 2008 ha scoperto che la camorra e la mafia stavano entrando nel business delle scommesse legali, facendo nomi e cognomi degli imprenditori coinvolti.
Un anno dopo, la Direzione distrettuale antimafia di Napoli ha chiuso una società al centro dell’inchiesta di Gatti arrestando i suoi proprietari.
Nel gennaio 2009 ha rivelato su «Il Sole 24 Ore» e il «New York Times» che la grande banca americana JP Morgan Chase era coinvolta nella truffa da 50 miliardi di dollari perpetrata da Bernard Madoff, detto Bernie.


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