Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.
Categoria: Mafia
Editore: Chiarelettere
Pagine: 208
Prezzo: € 14,60
ISBN: 978-88-6190-110-0
Anno: 2010

Visite: 2287

Recensione

"Quando un pentito racconta dei maneggi che stanno dentro il Parlamento, dietro le Regioni, nei Comuni grandi e piccoli, deve prepararsi a essere attaccato e screditato. Ti fanno passare da infame due volte."

Dalla testimonianza del collaboratore di giustizia Giuseppe Di Bella

La Pianura padana come l’Aspromonte. Ormai le ’ndrine controllano il Nord e fanno affari con chiunque.

Il nuovo libro dell’autore di "Vaticano S.p.A.", con Claudio Antonelli, offre una prospettiva inedita per capire un fenomeno ormai “vecchio”. Di trent’anni. Solo che tutti hanno fatto finta di niente. Un esercito di 1500 persone che controlla dagli anni Settanta non solo il traffico di armi e di cocaina ma anche un’importante quota della liquidità lombarda; sì, quella dei salotti buoni, dei politici, dei cavalieri del lavoro, delle camere di commercio, delle amministrazioni locali. Trent’anni di mazzette ( e se necessario di omicidi) per ottenere licenze edilizie e controllare una buona parte degli immobili commerciali del Nord Italia (Varese, Lecco, Milano, Como), avendo un dominio ferreo del territorio anche grazie alla continua e capillare attività di estorsione.

Adesso la testimonianza di un pentito qui raccolta permette di capire perché tutto ciò è stato possibile e di avere a disposizione verità e retroscena a volte incredibili. Il boss che si intrattiene con il futuro ministro, il traffico d’armi con le Br, il commercio di uranio, l’incontro con Andreotti, il patto tra ’ndrangheta e cinesi, il caso di un industriale delle armi rapito, poi liberato, ed eletto in Parlamento per fare gli interessi della ’ndrangheta. Persino il caso di un famoso stilista ammazzato ma che forse ammazzato non è. Anche qui c’entra la ’ndrangheta, gli amici di Coco Trovato trovano la soluzione per ogni problema. Soprattutto per riciclare denaro sporco e fagocitare le attività produttive più redditizie.

Tutto fatto secondo rituali e regole che arrivano da lontano e che si appoggiano su codici famigliari e amicali che vanno rispettati. Sempre. Se no la punizione arriva, puntuale, anche a distanza di anni. E fa paura: la paura del nostro testimone che riporta fatti anche di rilevanza penale che potrebbero aprire nuove indagini; la paura di chi ha sfidato un codice d’onore e adesso è solo.

 

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos