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Un racconto in chiaroscuro, un’inchiesta sulla Calabria e i calabresi, un libro che prova a raccontare una regione. Non c’è solo la ‘ndrangheta a condizionare lo sviluppo e la crescita della Calabria, hanno una responsabilità anche quei calabresi che fingono di non vedere. Ma soprattutto pesa l’assenza di una classe dirigente solida, forte, capace di fronteggiare le pressioni del malaffare e in qualche caso della malavita organizzata. Il libro registra questo e tanto altro, come la mancanza di una vera volontà di ribellione per cambiare il corso delle cose. E dire che di occasioni la Calabria ne ha avute parecchie. Ma non le ha colte. Certo non si possono marchiare due milioni di persone come disoneste o subordinate alla criminalità. Ma è arrivato il tempo di cominciare a parlarne per avviare un percorso di crescita culturale, umano ed economico che la Calabria merita perché non sia più una regione sottosopra.