Recensione
La prima parte del volume contiene un saggio introduttivo dello storico Giuseppe Carlo Marino, che analizza - in maniera «diacronico-sincronica» - tutte le varie forme dell’antimafia, da quella istituzionale a quella sociale, da quella giudiziaria a quella popolare.
La seconda parte del volume, scritta dal giornalista Pietro Scaglione, descrive analiticamente un secolo di storia (dai Fasci Siciliani all’uccisione di padre Puglisi) e si muove lungo tre linee direttrici.
In primo luogo, si analizza il tema delle origini della mafia e si demoliscono miti, stereotipi e pregiudizi sul fenomeno.
Una seconda linea direttrice approfondisce il tema del movimento antimafia, delle lotte contadine e delle lotte sociali, valorizzando il ruolo del mondo cattolico.
A tal proposito, Scaglione ricorda i sacerdoti e i sindacalisti (uccisi e dimenticati), ma anche le vittime della repressione.
La terza linea direttrice si occupa dei misteri siciliani dietro a cui ruota tutta la storia d’Italia. Ad esempio, la scomparsa del giornalista De Mauro è al centro di un intrigo nazionale e internazionale, collegato al caso Mattei, all’uccisione di Pasolini e al Golpe Borghese.
Altro caso emblematico affrontato è la strage di Portella della Ginestra, collegato con tutti i misteri fino ai delitti eccellenti degli anni Ottanta.
Infine, ampio spazio è dato ai depistaggi, alla delegittimazione delle vittime e alla sottrazione di documenti preziosi, fino alle stragi di Capaci e via d’Amelio.
"È un libro importante, questo di Giuseppe Carlo Marino e Pietro Scaglione. Un libro che ci racconta la storia della lotta alla mafia in Sicilia da due prospettive diverse...", così apre la prefazione don Luigi Ciotti, presidente di Libera e voce autentica e autorevole nell'ambito della lotta alle mafie e nella promozione della legalità e della giustizia.