Tra animismo e neo-schiavismo: come i secret cult nigeriani operano in Italia
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Estorsioni, spaccio di droga, violenza e controllo totale sulla prostituzione.
Sono i principali marchi di fabbrica di un fenomeno delinquenziale poco analizzato nel nostro Paese, ma presente in modo massiccio nel panorama criminale italiano.
L’impronta della Mafia nigeriana, importata da gruppi provenienti dall’Africa sub-sahariana, è più che mai attuale e pesante.
Ma le domande che non hanno ancora trovato risposta sono tantissime: qual è la loro natura? Come funzionano? A quale patrimonio simbolico attingono? E che rapporto instaurano, ad esempio, con le mafie locali?
“Mafia nigeriana” di I.M.D. (edito da Dario Flaccovio Editore) è il racconto di chi questo fenomeno l’ha vissuto in prima persona, mettendo al servizio della comunità gli anni di esperienza maturati sul campo come investigatore della Polizia di Stato coinvolto nelle attività d’indagine in alcuni degli arresti di mafia più sensazionali di sempre, da Bernardo Provenzano a Giovanni Brusca.
Con i toni ammalianti e coinvolgenti tipici dell’inchiesta ed una narrazione che richiama al romanzo, “Mafia nigeriana” è un viaggio all’interno delle organizzazioni criminali arrivate in Italia dall’Africa sub-sahariana.
I.M.D. ne ripercorre le origini, l’evoluzione e l’espansione sul territorio evidenziando l’estrema pericolosità di queste confraternite cultiste, capaci di coniugare la violenza caratteristica della mafia alle tecnologie più avanzate, senza dimenticare un legame ancestrale con la propria terra che si concretizza in antichi rituali voodoo che terrorizzano le vittime.