Attraverso la testimonianza e l'opera del Gen. Ignazio Milillo
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In un paese come l’Italia, in cui è sempre necessario diffondere una "cultura della legalità" che ancora manca in molti, l’esempio concreto, tangibile, di uomini coraggiosi che hanno dedicato la vita alla lotta contro le criminalità organizzate, è un fulgido esempio che va costantemente messo in rilievo.
In quest’opera di preziosa memoria storica, il Generale Gianfranco Milillo, insieme al giornalista e storico Vincenzo Cuomo, scrive del padre Ignazio, anch’egli Generale dell’Arma dei Carabinieri, della sua lotta contro Salvatore Giuliano e Luciano Liggio, in un contesto storico - a partire dal secondo dopoguerra - che il libro non manca di delineare con mirabile sintesi.
Ogni pagina fa costantemente riferimento a documenti dell’epoca e atti ufficiali, nonché alle dirette affermazioni del Generale Ignazio Milillo. Il figlio Gianfranco ha voluto sottolineare soprattutto la grande valenza dell’attività investigativa del padre, la cui efficacia può essere, in un certo senso, sintetizzata nel “gesto di resa” di Luciano Liggio.
Pagine appassionanti scorrono sotto gli occhi del lettore, che non deve mai dimenticare che in questo caso non ci troviamo di fronte a una “fiction ben raccontata”, ma a storie vere che vedono incrociarsi - spesso tragicamente - i destini di uomini che hanno fatto della legalità o dell’illegalità la loro bandiera.