La grande truffa all'Europa e l'attentato al Presidente del Parco dei Nebrodi
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Milioni di euro guadagnati per anni in silenzio da Cosa nostra. Un business “legale” e inesplorato. Boss che riuscivano inspiegabilmente ad affittare tanti ettari di terreno nel Parco dei Nebrodi, in Sicilia, terrorizzando allevatori e agricoltori onesti, li lasciavano incolti e incassavano i contributi dell’Unione Europea perfino attraverso “regolari” bonifici bancari. Un meccanismo perverso che si perpetuava di famiglia in famiglia e faceva guadagnare somme impensabili. Un affare che si aggirerebbe, solo in Sicilia, in circa tre miliardi di euro potenziali negli ultimi 10 anni. E nessuno vedeva o denunciava. Fino a quando in quei boschi meravigliosi e unici al mondo non è arrivato Giuseppe Antoci, che è riuscito a spazzare via la mafia dal Parco realizzando un protocollo di legalità che poi è diventato legge dello Stato ed oggi è applicato in tutta Italia. Cosa nostra aveva decretato la sua morte. La notte tra il 17 e il 18 maggio 2016 Antoci è stato vittima di un attentato, dal quale è uscito illeso solo grazie all’auto blindata e all’intervento armato del vice questore Daniele Manganaro e degli uomini della sua scorta. In questo libro Antoci racconta a Nuccio Anselmo la sua esperienza, e il coraggio di tanti altri servitori dello Stato che gli hanno consentito di andare avanti nella sua battaglia. E per comprendere meglio il contesto Anselmo ha scritto anche della catena di omicidi ancora irrisolti avvenuti in quelle terre, di Cosa nostra barcellonese e dei Nebrodi, del primo grande processo contro il racket dei clan tortoriciani e delle dinamiche mafiose del territorio.
Prefazione di Gian Antonio Stella.