Inchiesta sulle chiese di frontiera
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Ci sono libri che vale la pena rileggere per la qualità della scrittura e la profondità del pensiero di cui sono fatti. Perché coniugano la curiosità del mondo all’onestà di raccontarlo senza finzioni. E in un’overdose di parole trite e abusate riescono a distinguersi dal coro, anche a diversi anni di distanza dalla loro prima pubblicazione. Dall’altare contro la mafia, di Saverio Lodato, è uno di questi libri. Un’opera a tratti sorprendente, attenta a scongiurare ogni lettura retorica della realtà. L’autore, sulle orme di una chiesa apertamente schierata contro la mafia, evita verbali, aule di tribunale, armi, droga e omicidi, per raccontarne solo uno, quello di don Pino Puglisi, ucciso il 15 settembre 1993 a Brancaccio, il quartiere della sua parrocchia. Ma non ne fa il cuore della narrazione. Di don Pino si parla dopo la centesima pagina. Prima di lui c’è tutto un mondo di parrocchie da scoprire, nel quartiere Capo, all’Albergheria, al Borgo di Palermo. Per fare giustizia di un contesto più ampio e complesso e non concentrarsi sul coraggio di uno soltanto. Lodato risolve il tema in maniera originale, evitando di proporre ritratti agiografici dei tanti parroci di frontiera. Ne prende a prestito l’esperienza e la sensibilità e attraverso.