Come e perché la mafia calabraese è diventata la più forte nel mondo
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900 persone appartenenti a 229 famiglie di ‘ndrangheta sono attive oggi in Germania nel traffico di stupefacenti, nella gestione dei rifiuti tossici, nel grande riciclaggio di denaro sporco, nell'imposizione del pizzo.
Attività di copertura avvengono attraverso la gestione di ristoranti, pizzerie e alberghi nella Germania unificata dopo la caduta del muro di Berlino.
Dal 1989, infatti, la ‘ndrangheta ha intensificato la sua presenza mettendo le mani su tutto ciò che era acquistabile, entrando così pesantemente nell'economia tedesca. Esistono circuiti a doppio senso di circolazione tra la Calabria e la Germania, ma non si decide nulla sul territorio tedesco senza l‘ok delle ‘ndrine-madri di Reggio Calabria o della Locride. La ‘ndrangheta si è strutturata, le ‘ndrine si coordinano tra loro per assumere decisioni veloci, per marcare sempre di più la presenza nel Centro-Nord dell'Italia, in Europa e nel mondo.
Questo libro indica le risposte da dare a un fenomeno cosi devastante. A livello europeo occorre adeguare la legislazione antimafia creando uno spazio giuridico europeo condiviso dagli Stati membri, che prenda a riferimento la Convenzione ONU, siglata a Palermo nel 2000.
C'è da lavorare molto, ma la sfida è inevitabile e va vinta. In Germania e in Europa, infatti, non c'è solo la 'ndrangheta, ma ci sono presenze di mafia siciliana, di sacra corona unita, di camorra, in particolare dell'immancabile Clan dei Casalesi.
Istituzioni e cittadini insieme, in Italia e in Europa. Ma occorre agire da adesso, rialfermando l'antimafia del giorno prima.
Non a caso, infatti, in questo libro si analizza anche lo spartiacque della strage di Duisburg.