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Il carico sarebbe stato destinato alla Russia

Sono stati sequestrati circa 650 kg di cocaina nel corso di un’operazione della polizia al porto di Montevideo. La droga era nascosta in un container che conteneva carne proveniente dal Paraguay, con destinazione Russia.
Le autorità hanno riferito in un primo momento che il carico avrebbe fatto scalo al porto di Anversa in Belgio, uno dei punti più caldi in tema di narcotraffico, dove negli ultimi anni sono state intercettate diverse tonnellate di cocaina.
Telemundo ha riferito che il direttore nazionale della Dogana, Jaime Borgiani, ha detto che il carico è stato intercettato grazie al lavoro dell’intelligence, che ha portato a scannerizzare il container: “Da quelle immagini sono emersi indizi che ci poteva essere della merce non dichiarata, ed è stato comunicato al pubblico ministero che ha autorizzato l'apertura del container”.
L'operazione rientra nella giurisdizione del pubblico ministero specializzato in Stupefacenti, Mónica Ferrero, che ha disposto le misure per determinare la qualità della droga e il peso totale. Fino al momento non è stato comunicato se ci sono stati arresti, in attesa che siano eseguite altre procedure.
La notizia di questa operazione contro il narcotraffico costituisce, in realtà, un colpo importante contro chi, da parecchio tempo ormai, ha impiantato nel territorio nazionale un sistema di traffico di cocaina, con destinazione oltre l'Atlantico, funzionale alle azioni insistenti di organizzazioni criminali che realizzano enormi guadagni da queste attività, sia in America Latina che in Europa, dove il gruppo mafioso di Reggio Calabria, la 'Ndrangheta, è una delle organizzazioni leader più emblematiche che gestisce il narcotraffico a livello internazionale.
In questo senso, il giudice Ferrero è impegnata in questo momento, con il suo gruppo di lavoro, a studiare, valutare azioni da intraprendere per individuare i responsabili, dentro e fuori l'Uruguay che, senza dubbio alcuno, devono avere legami molto potenti, non solo a Montevideo, ma anche in Paraguay, considerando la provenienza del carico.
Ancora una volta, emerge chiaramente la transnazionalità criminale, e il porto di Montevideo, nuovamente, è l'inevitabile scenario del ritrovamento di un carico di cocaina di alto valore economico.
I ricavi sono enormi, le persone coinvolte sempre di più e la cocaina continua ad essere la protagonista dei tempi che corrono. Tempi di forte e penetrante criminalità, che mina a destra e sinistra, le istituzioni, e tutto ciò che trova sul suo cammino.
Ormai all’ordine del giorno in un Uruguay che, di fatto, si rivela sempre terreno fertile per queste manovre. 

Foto: it.depositphotos.com

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