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Quello che abbiamo sempre sostenuto nelle nostre pubblicazioni in ANTIMAFIADuemila e Antimafia Dos Mil, sulla presenza attiva della mafia italiana, non solo in Paraguay bensì in tutta l'America latina e il suo legame in modo particolare con il PCC, ora è confermato dalle autorità della Segreteria Nazionale Antidroga (SENAD).
Il ministro della SENAD, Zully Rolón, nelle sue dichiarazioni ai microfoni di Monumental 1080, questo giovedì ha parlato della relazione della mafia italiana con organizzazioni criminali del narcotraffico nel paese e ha confermato il legame con il Primo Comando della Capitale (PCC), per il traffico di droga.
La 'Ndrangheta controllerebbe la rotta della cocaina che include il Paraguay come paese di transito per inviare la droga in Europa.
"I brokers della mafia sono così potenti che trattano direttamente con il PCC. Lavorano con Colombia, Bolivia, Perù e Paraguay come rotte di transito", ha sottolineato la titolare della Senad.
Un'indagine del canale televisivo di Asuncion, Telefuturo, ha rivelato che ci sono prove della presenza della mafia italiana in Paraguay che mettono in massima allerta le autorità.
Il ministro Rolón ha precisato che la maggior parte delle spedizioni di cocaina che arrivano in Europa dall'America appartengono a questa organizzazione criminale.
Ed ha aggiunto: "Non è una novità che questo gruppo mafioso abbia legami con il paese e la regione. Si dice che la 'Ndrangheta controlli l’80% del traffico di cocaina che arriva in Europa dall'America”.
Bisogna ricordare che la 'Ndrangheta calabrese è una delle quattro grandi organizzazioni criminali italiane, insieme a Cosa Nostra siciliana, la Camorra della Campania e la Sacra Corona Unita della Puglia.
La 'Ndrangheta è diventata leader nel traffico internazionale di droghe, non opera più semplicemente in Calabria o Italia. Proprio il magistrato italiano Lombardo l’ha definita, insieme a Cosa Nostra e Camorra "un fenomeno criminale transnazionale", che vede protagonisti “soggetti non immediatamente identificabili che operano, in modo infedele e su scala mondiale, nei principali ambiti strategici: politico, istituzionale, professionale, informativo, finanziario, imprenditoriale, sanitario, bancario ed economico".
Inoltre, un fatto che conferma il potere crescente della 'Ndrangheta in America latina, le sue relazioni e la sua presenza in Paraguay è che, lo scorso maggio, l'italiano Rocco Morabito, uno dei capi della ‘Ndrangheta, è stato arrestato in Brasile; “Si trovava insieme ad un'altra persona la cui identità si mantiene riservata, ed era in possesso di un documento paraguaiano” si legge nel quotidiano Última Hora.
"Al momento dell’arresto aveva la patente apparentemente rilasciata dal Comune di Alto Paraná. Questo conferma che in qualche momento era stato nel paese", ha segnalato César Silguero, capo del Dipartimento contro il Crimine Organizzato della Polizia.
I media internazionali considerano il dominio della 'Ndrangheta nella regione, come la rotta Narco Meridionale.
Secondo gli investigatori, la droga parte da Bolivia, Colombia, Perù, paesi fornitori della coca, ed arriva fino in Paraguay per via aerea. Non c’è alcun controllo per mancanza di radar. Dal Paraguay parte dai porti in container fino ai moli di Brasile, Montevideo, Buenos Aires. Infine, i carichi di cocaina vengono trasportati in grandi barche fino al continente europeo.
Lo scorso febbraio, la Germania ha sequestrato una quantità che superava le 16 tonnellate di cocaina proveniente dal Paraguay e ad ottobre 2020, agenti di polizia hanno sequestrato circa tremila kg. di cocaina distribuita in 11 container, nel porto privato Terport, della Città di Villeta.
"Mentre, lo scorso mese di gennaio, forze di sicurezza spagnola disarticolarono un'altra presunta organizzazione che introduceva cocaina in Spagna proveniente dal Paraguay, sotto la copertura di un'impresa di importazione di carbone vegetale. In questo caso, si parla di un sequestro di 2 tonnellate di droga in Spagna”.
Assordante silenzio dei leader politici ed imprenditoriali di fronte all'avanzata delle mafie
Recentemente ci sono state le votazioni interne dei partiti politici per le prossime elezioni comunali. Alcuni partiti, come il Liberale Radicale Autentico, hanno eletto i propri membri del direttivo e il presidente.
La campagna dei diversi raggruppamenti politici, questa volta, così come nelle precedenti campagne, anche presidenziali, è stata molto povera in termini di programmi e progetti. Ma la cosa più grave, è che la maggioranza dei candidati ha omesso nei propri discorsi o proposte di governo qualsiasi riferimento, anche banale, al fenomeno delle mafie, e tantomeno hanno menzionato qualunque politica educativa o pedagogica che potrebbe essere applicata a livello comunale contro il crimine organizzato ed il narcotraffico.
Eccezione fatta per l’avvocato Efraín Alegre, durante la sua campagna come candidato. Alegre nel suo discorso ha parlato insistentemente di lotta per un "paese senza mafie", mettendo continuamente in discussione Horacio Manuel Cartes, per la sua politica di fatto autoritaria, e per rappresentare la mafia in Paraguay, poiché, nonostante non occupi al momento alcun incarico pubblico, controlla la maggioranza dei poteri dello Stato: il Potere Giudiziario, l’Esecutivo, la Camera dei Deputati, e altri organi di potere come la Giuria di Procedimento giudiziario dei Magistrati, il Consiglio della Magistratura, e l’Ufficio del Difensore del Popolo.
La maggioranza dei leader politici, imprenditoriali e perfino dirigenti sociali del paese - salvo alcuni eccezioni - stanno in silenzio davanti a questo terribile flagello delle mafie, specialmente della mafia italiana che controlla il traffico internazionale di droghe nel mondo, nonostante le evidenze di questi ultimi anni della sua penetrazione in America latina e Paraguay.
Non possiamo minimizzare il pericolo esistente della penetrazione della 'Ndrangheta, non solo nei circuiti economici del Paraguay attraverso operatori del PCC, ma anche nel mondo della politica, istituzionale, imprenditoriale e persino culturale del paese.
Per questo motivo è importante riprendere le parole di un referente nella lotta contro le mafie nel mondo come lo è il Pubblico ministero italiano Giuseppe Lombardo il quale, riguardo la 'Ndrangheta, aveva espresso: La ‘Ndrangheta diventa, infine, parte di un sistema criminale allargato che abbraccia anche Cosa nostra, la Camorra e le altre strutture criminali che operano seguendo metodi, e per finalità, tipicamente mafiosi. Ecco la vera essenza della direzione strategica, che non è più esclusiva di una sola componente criminale ma che esiste in relazione a tutte le mafie storiche. Cioè non esiste più la ‘Ndrangheta come organizzazione criminale di origine calabrese, non esiste più Cosa nostra come organizzazione criminale tipicamente siciliana, non esiste più la Camorra come organizzazione campana. Il sistema criminale di tipo mafioso, nelle sue componenti riservate di vertice, diventa qualcosa di diverso, notevolmente più pericoloso ed infiltrato nel tessuto legale”.

Foto: www.diarioultimahora.com

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