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Presa Diretta
è andata a Vancouver per scoprire i segreti del mercato emergente del fentanyl

L’epidemia di fentanyl ha ormai travolto anche il Canada, con effetti devastanti sulla società e sulla salute pubblica. A documentare la drammatica situazione delle strade di Vancouver è stata la trasmissione Presa Diretta, che ha raccontato il lavoro incessante delle associazioni di volontariato nel tentativo di assistere i tossicodipendenti che vivono ai margini della società. Ogni giorno, questi operatori distribuiscono cibo, generi di conforto e, soprattutto, kit di naloxone, un farmaco salvavita capace di contrastare rapidamente gli effetti di un’overdose da oppioidi. “Il fentanyl è una delle droghe più diffuse”, ha spiegato un volontario intervistato dalla trasmissione condotta dal giornalista Riccardo Iacona, aggiungendo che molte sostanze vengono poi tagliate con metanfetamina e xilazina, un potente anestetico per cavalli. La conseguenza è spesso letale: “Non possiamo fare nulla per salvare le persone durante un’overdose, ci sono casi di soggetti deceduti anche dopo quattro o cinque somministrazioni di naloxone”. L'orrore di questa crisi ha toccato persino i bambini. “Un uomo mi ha raccontato che sua figlia di sei anni è morta dopo aver inalato fumo passivo di fentanyl”, ha riferito il volontario. Nonostante la sua pericolosità, il fentanyl resta una droga incredibilmente accessibile: per le strade di Vancouver una dose costa appena cinque dollari canadesi, mentre la metanfetamina si acquista per dieci. Il prezzo basso e la disponibilità diffusa alimentano una crisi che colpisce ogni angolo del Paese. Traci Letts, dell’associazione “Moms Stop the Harms”, ha denunciato il dramma vissuto da migliaia di famiglie: “Una su dieci ha subito direttamente una perdita a causa del fentanyl”. E non si tratta solo di un problema delle metropoli: “Sta accadendo ovunque, anche nelle piccole comunità”, ha aggiunto.
Oltre a essere al centro dello spaccio canadese, il fentanyl viene anche prodotto nel Paese. Solo negli ultimi mesi, la polizia ha smantellato ben 47 laboratori clandestini, uno dei quali era in grado di produrre fino a 96 milioni di dosi. Un aspetto che rende questa sostanza ancora più pericolosa è la facilità con cui può essere sintetizzata: bastano precursori chimici di facile reperibilità e attrezzature, a volte rudimentali, per generare ingenti quantità di droga. Questo, unito alla sete di guadagni delle organizzazioni criminali, fa del fentanyl una minaccia destinata a persistere per anni. Difatti, oggi, il mercato del fentanyl canadese non si limita ai confini nazionali. La droga viene esportata soprattutto nella regione del Pacifico, con Australia, Nuova Zelanda, Sud-est asiatico e Giappone tra le destinazioni principali. Contemporaneamente, cresce anche la preoccupazione per il traffico verso gli Stati Uniti. L'ex presidente Donald Trump ha più volte accusato il Canada di essere un punto di snodo per il fentanyl che arriva nei territori americani, aggravando la crisi degli oppioidi già in corso negli USA. 

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