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In Europa la produzione di metanfetamina continuerà in Belgio e nei Paesi Bassi grazie alle "collaborazioni e agli scambi scientifici" tra i cartelli messicani e le organizzazioni del narcotraffico olandesi, instaurati nel corso degli anni 2010-2020. Il rafforzamento di questi legami tra le reti di narcotraffico messicane ed europee "potrebbe portare a un maggiore scambio di precursori sintetici e droghe finite, come i nitazeni, che potrebbero colmare il vuoto lasciato da una possibile imminente carenza globale di eroina e aprire nuovi mercati di consumo". Lo scenario previsto è che, con "l’imminente carenza di eroina in Europa", si crei "uno spazio maggiore per l’espansione del mercato delle droghe sintetiche nel continente".
È questo il contenuto di un’indagine dell’Onu che ha individuato numerosi casi in cui sono stati replicati i metodi per la produzione di metanfetamina, solitamente utilizzati in Messico, anche in altri continenti come appunto l’Europa ma anche l’Asia meridionale e Africa meridionale. 
Nel rapporto del 2024, realizzato dalla Junta Internacional de Fiscalización de Estupefacientes (JIFE) delle Nazioni Unite, si afferma che alcuni laboratori clandestini hanno subappaltato servizi a esperti e consulenti situati al di fuori dell’Africa, secondo quanto emerso da operazioni di polizia in Nigeria e Sudafrica.
Durante questi interventi, si è verificato che gruppi legati ai cartelli messicani erano coinvolti nella produzione di metanfetamina "su larga scala".
Inoltre, l’ONU avverte che alcune organizzazioni criminali in Africa meridionale e occidentale stanno cercando di commercializzare la metanfetamina sui mercati locali a prezzi bassi, oltre che in mercati dell’Asia meridionale e orientale, dell’Europa centrale e occidentale e dell’Oceania.
Nel rapporto della JIFE si evidenzia che il traffico di metanfetamina verso i mercati dell’Africa meridionale, orientale e occidentale "non ha smesso di aumentare". Inoltre, in alcune aree la domanda di metanfetamina "ha iniziato a superare quella di cannabis, cocaina, eroina e metacualone".
Secondo lo studio, "ci sono alte probabilità" che la produzione, il traffico e il consumo di stimolanti amfetaminici accelerino in Medio Oriente e Africa a causa dell’"inserimento di amfetamina e metanfetamina nei circuiti illeciti locali".
In Africa, "è aumentata drasticamente la proliferazione di farmaci sintetici contraffatti e il loro uso non medico". Questo fenomeno è stato favorito dai mercati legali del continente, poiché "le persone cercano alternative economiche" offerte dai trafficanti.
Ad esempio, in paesi come Nigeria e Sudafrica esistono laboratori clandestini in cui vengono prodotti precursori come efedrina, pseudoefedrina e fenil-2-propanone (P2P), un metodo utilizzato dai cartelli messicani per la produzione di metanfetamina. 
L’agenzia dell’ONU ritiene probabile che le reti criminali cerchino di diversificare le loro attività per evitare di essere individuate. Per questo motivo, potrebbero espandere la loro rete di laboratori illegali nell’Africa centrale e cercare alleanze con gruppi criminali messicani per ottenere nuovi precursori e ottimizzare la produzione di metanfetamina.

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