Le autorità statunitensi hanno utilizzato droni spia per monitorare le attività dei cartelli messicani, contribuendo alla cattura di diversi capi della criminalità organizzata, tra cui Joaquín Guzmán Loera, noto come El Chapo, e uno dei suoi figli. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, gli aerei senza pilota sarebbero stati lanciati da aeroporti messicani e operati congiuntamente dal Dipartimento per la Sicurezza Interna e dalla CIA, su richiesta delle Forze Armate messicane. Fonti ufficiali affermano che i droni, modelli MQ-9 Reaper impiegati solitamente in missioni antiterrorismo, hanno fornito riprese dettagliate delle attività illecite dei cartelli, permettendo la localizzazione di laboratori clandestini e operazioni di contrabbando. Le immagini, catturate con sofisticate telecamere in grado di leggere una targa da oltre 6.000 metri di altezza, sono state fondamentali per diverse operazioni di polizia e sequestri di droga. Per alcune settimane, gli Stati Uniti hanno mantenuto i droni in basi messicane, evitando lunghi voli di andata e ritorno e garantendo così un monitoraggio costante delle regioni montuose dell’ovest del Messico, epicentro della produzione e del traffico internazionale di fentanil.
Tensioni diplomatiche tra USA e Messico
L’utilizzo dei droni americani su territorio messicano senza un annuncio ufficiale solleva interrogativi sulle relazioni tra i due Paesi. Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Pete Hegseth, ha dichiarato che l’esercito americano è pronto a prendere misure unilaterali se il governo messicano non interverrà con decisione contro le collusioni tra funzionari statali e cartelli della droga. Questa affermazione arriva in un contesto di crescente pressione da parte dell’amministrazione di Donald Trump, che ha recentemente designato diversi cartelli messicani come organizzazioni terroristiche straniere, aprendo la strada a possibili interventi diretti da parte degli Stati Uniti.
Un’operazione dai risvolti politici
L’estradizione negli Stati Uniti di importanti narcotrafficanti, tra cui Rafael Caro Quintero e altri venti capi del narcotraffico, è stata interpretata come un segnale di cooperazione da parte del governo messicano. Tuttavia, l’utilizzo di droni spia da parte degli USA, sebbene abbia portato a successi operativi significativi, potrebbe generare nuove tensioni diplomatiche tra i due Paesi. Mentre le autorità statunitensi ribadiscono la necessità di misure più incisive contro i cartelli, il Messico dovrà bilanciare la lotta al narcotraffico con la difesa della propria sovranità nazionale.
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