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“In primo luogo, Putin ha vinto le elezioni con l’88% dei voti con una partecipazione altissima, circa il 77%. Entrambi i dati pongono un record nella storia della Russia post-sovietica. All’inizio della guerra, i media italiani avevano assicurato o indotto a ritenere che Putin sarebbe stato rovesciato da una rivolta popolare pro-Nato” ma “la guerra in Ucraina ha aumentato i consensi di Putin giacché i russi concepiscono l’avanzata della Nato al loro confine come una minaccia esistenziale. In secondo luogo, i maggiori istituti di ricerca americani dicono che l’Ucraina avrà quasi certamente finito le munizioni per la difesa aerea entro la fine di marzo. I media dominanti in Italia avevano assicurato che la Russia avrebbe perso la guerra rapidamente per esaurimento delle munizioni. Oggi i media americani rivelano che la Russia è in grado di produrre 3 milioni di munizioni all’anno mentre gli Stati Uniti e l’Europa soltanto 1,2 milioni. In questo momento, l’Ucraina spara 2.000 munizioni di artiglieria al giorno; la Russia 10.000”.
È tranciante l’analisi del professore Alessandro Orsini riportata oggi sul 'Fatto Quotidiano' in merito alle elezioni presidenziali e alla reputazione, ormai sotto i minimi storici, dei media Occidentali.
Questi ultimi infatti hanno continuato a ripetere come un mantra che Putin sarebbe caduto e che la guerra in Ucraina era ad un passo dall'essere vinta dalle truppe di Kiev: "Siamo abituati a dire che i russi sono ostaggio di Putin. Oggi scopriamo che gli italiani sono ostaggio di un sistema dell’informazione corrotto che sorregge una classe dirigente fallita" ha sottolineato Orsini sul 'Fatto'.
I fatti sono sotto gli occhi di tutti: è stata scatenata una guerra "contro Bianca Berlinguer, rea di ospitare analisi veritiere sulla guerra ai tempi di Rai3.  Gli analisti di Berlinguer sono stati assaltati e diffamati. I loro contratti di collaborazione con la Rai sono stati strappati in base al principio introdotto da Enrico Letta e Stefano Bonaccini secondo cui i professori universitari che non ripetono la propaganda della Casa Bianca vengono licenziati o lavorano gratis".
Inoltre è stata inventata la "categoria del putiniano" per bollare coloro i quali non ripetevano i vaneggiamenti della propaganda mainstream come pericolosi sostenitori del regime russo.
Per non parlare dell'invito "dei principali quotidiani ai servizi segreti di riferire al Copasir sulla vita dei professori universitari che spiegavano che la vera posta in gioco della guerra è l’ingresso dell’Ucraina nella Nato, circostanza confermata anche da Stoltenberg nella sua audizione alla Commissione Affari esteri del Parlamento europeo del 7 settembre 2023. Si tratta di forme di intimidazione incompatibili con la società libera" ha scritto Orsini.

Fonte: ilfattoquotidiano.it

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