Il Comando centrale dell'esercito statunitense (Centcom) riferisce su X di aver distrutto tre navi di superficie senza equipaggio e due missili da crociera antinave pronti a essere lanciati verso il Mar Rosso dalle aree dello Yemen controllate dal gruppo Houthi, sostenuto dall'Iran. Il Centcome aggiunge di aver distrutto un drone che si trovava sul Mar Rosso: le armi "rappresentavano una minaccia imminente per le navi mercantili e le navi Usa nella regione". "Queste operazioni servono per proteggere la libertà di navigazione e rendere le acque internazionali più sicure per la Marina Usa e le navi commerciali", scrive Centcom.
Proprio nella giornata di ieri gli Houthi dello Yemen avevano annunciato nuovi attacchi nel Mar Rosso con l'utilizzo di "armi sottomarine".
Negli ultimi due mesi il movimento sciita yemenita ha creato non pochi problemi alle navi in entrata e uscita dal Mar Rosso attraverso l'utilizzo di razzi, ma soprattutto droni economici, ottenuti perlopiù attraverso la conversione di droni ad uso civile. Ora, nonostante la dura risposta di Usa e Gran Bretagna che hanno bombardato diverse posizioni dei ribelli sciiti, il leader del gruppo Abdulmalik, Al Houthi, ha annunciato nuovi attacchi, questa volta sottomarini. Un'arma economica, ma allo stesso tempo efficace, che potrebbe causare nuovi enormi problemi al traffico marittimo. Sui droni sottomarini Houthi è intervenuto l'Istituto navale americano, secondo cui si tratterebbe di mezzi senza pilota costruiti sul modello iraniano.
Secondo il rapporto Usa i droni sciiti consistono in un siluro con un sistema di propulsione a elica capaci di colpire solo in attacchi monodirezionali. Secondo l'Istituto si tratterebbe di armi non veloci, ma efficaci contro navi lente, ormeggiate e obiettivi di grandi dimensioni. Sono più difficili da individuare e molto più economiche dei missili, come provato dall'esercito ucraino, che negli ultimi mesi ha assestato diversi duri colpi alla flotta russa nel Mar Nero.
Molti dubbi riguardano la consistenza dell'arsenale degli Houthi. Da un lato appare improbabile che i miliziani sciiti siano venuti in possesso di questa tecnologia negli ultimi giorni; dall'altro sono ben più difficili da sviluppare e assemblare rispetto a quelli aerei. Le nuove minacce dell'organizzazione arrivano dopo una nota scritta con cui il movimento sciita yemenita ha diffidato imbarcazioni di compagnie a capitale anche parzialmente israeliano, americano e britannico dall'attraversare il Mar Rosso. Gli stessi Houthi hanno annunciato l'istituzione di un 'centro operativo umanitario' nella capitale Sanaa al fine di individuare le navi senza connessioni con Israele, Usa e Regno Unito per permettere a queste ultime un passaggio sicuro.

Usa, distrutti 2 missili e 3 navi Houthi nello Yemen
- Dettagli
- AMDuemila