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Articolo21 si appella al sindaco Gualtieri: "Concedetela. Riterremmo imperdonabili rinvii o dinieghi" 

"Ci aspettiamo che nei prossimi giorni l'Assemblea capitolina concluda l'iter di attribuzione a Julian Assange della cittadinanza onoraria. Fu già votata lo scorso 17 ottobre pressoché all'unanimità la mozione che invitava il primo cittadino a concedere il riconoscimento al fondatore di WikiLeaks. Inoltre, il passato 15 gennaio la Commissione Roma Capitale espresse parere favorevole sulla proposta. Ora manca il voto conclusivo sulla delibera formale nella sede consiliare". A scriverlo è Articolo 21 in un appello rivolto al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, dopo che la capogruppo dem Valeria Baglio, in riunione di capigruppo ha risposto che, prima di votare la delibera su Assange, bisognava votare un'altra delibera (sulla programmazione delle attività sulle dipendenze), rimasta bloccata da giorni.
L’editore australiano, fondatore di WikiLeaks, dal 2019 si trova nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh (Londra) per aver scoperchiato il “velo di Maya” dell’esportazione della democrazia made in USA. Su di lui pende una richiesta di estradizione negli Stati Uniti dove l’attende una condanna a 175 anni di carcere. La cittadinanza onoraria (già attribuita ad Assange da altri comuni italiani) è un modo per fare scudo attorno al giornalista e per fare pressione sull'Alta Corte britannica che tra il 20 e il 21 febbraio sarà chiamata a sentenziare sulla sua estradizione. Per le giornate si svolgeranno centinaia di manifestazioni in tutto il mondo per chiedere la liberazione di Julian Assange e l’annullamento di tutti i capi d’accusa sul suo conto.
Anche a Roma, sotto la sede dell'ambasciata britannica si terrà un sit-in di protesta che riunirà tutte le associazioni che da anni seguono la vicenda: da Free Assange Italia ad
Amnesty International, da Articolo21 alla Rete NoBavaglio.
"Se vi sarà un rigetto, diverrà inesorabile l'estradizione negli Stati Uniti del giornalista di origine australiana (l'Ordine italiano gli ha conferito la tessera ad honorem e 19 sindacati dei giornalisti in Europa - anche nella stessa Gran Bretagna - hanno fatto propria la lotta per la sua libertà) - prosegue la nota di Articolo21 -. Negli USA lo attenderebbe una probabile condanna a 175 anni di carcere, vale a dire la morte. Assange è considerato reo e colpevole per aver mostrato i misfatti delle guerre in Iraq e in Afghanistan. È accusato di spionaggio, avendo in realtà semplicemente diffuso informazioni di chiaro interesse pubblico secondo la prassi della deontologia professionale. Ne deriverebbe un colpo letale allo stesso diritto di informare ed essere informati: un monito autoritario e repressivo. Numerose municipalità, come ad esempio Reggio Emilia e Napoli, hanno da tempo deliberato. Sarebbe gravissimo se proprio Roma, la città aperta e democratica per eccellenza, non chiudesse positivamente il percorso avviato mesi fa". L'Associazione Articolo21 "diede molto tempo fa la tessera a Julian Assange, perché protagonista della difficile ricerca della verità, contro ogni potere palese o segreto che sia, contro ogni bavaglio. Ci auguriamo che il Sindaco ascolti noi e le numerosissime associazioni che si sono mobilitate, nonché le migliaia di cittadine e cittadini che hanno sottoscritto per la libertà di informazione l'appello condiviso da Articolo21 con la Rete NoBavaglio. Riterremmo imperdonabili rinvii o dinieghi".

Foto originale © David G Silvers

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