Il ministro degli Interni Nicolas Martinelli si è congratulato per l’operazione
Sabato scorso, membri della Polizia Nazionale della Repubblica Orientale dell’Uruguay, hanno intercettato il volo sospetto di un aereo leggero nel dipartimento di Rio Negro, mentre sorvolava un campo situato tra Young e Paso de la Cruz. All’arrivo sul posto, gli agenti sono riusciti ad arrestare quattro individui che avevano ricevuto un carico di 400 kg di cocaina, sganciato dall’aereo. Una pratica che in Uruguay è denunciata fin dagli anni ‘60 e che continua tutt’ora senza che ci sia una politica seria di controllo dello spazio aereo.
I detenuti (tutti maggiorenni) fingevamo di essere apicultori e non avevano precedenti penali. Successivamente, è stata arrestata una quinta persona, messa a disposizione della Procura. Né il pilota né il velivolo sono stati catturati e, secondo le autorità, sarebbero entrati nello spazio aereo argentino, ma il Ministero della Difesa - impegnato nella repressione politica - non ne ha registrato la presenza.
“Si tratta di un lavoro minuzioso di intelligence e di investigazione della DGRTID (Direzione Generale di Repressione del Traffico Illecito di Droghe) in collaborazione con il procuratore anti droga in carica Monica Ferrero, ora affiancata da Angelita Romano”, ha dichiarato il ministro degli Interni Nicolas Martinelli attraverso il suo account X. Ha poi sottolineato “Continuiamo a colpire i grandi trafficanti e gli spacciatori nei quartieri. Non ci fermeremo! Complimenti a tutta la squadra della Polizia Nazionale!”. Elogi che contrastano con le migliaia di tonnellate di droga che sfilano nel porto di Montevideo verso l’Europa.
Ricordiamo che Martinelli è in carica dallo scorso novembre, dopo che il ministro Luis Alberto Heber ha dovuto presentare le sue dimissioni in seguito agli scandali di corruzione legati al rilascio del passaporto al narcotrafficante latitante Sebastian Marset. Heber - accusato più dall’opinione pubblica che dalla giustizia - ha posto fine ad un ciclo imbarazzante caratterizzato da un clamoroso fallimento nella lotta al crimine organizzato, al narcotraffico e al riciclaggio di denaro, lasciando la popolazione in balìa di un tasso di omicidi tra i più alti della regione e del totale collasso del sistema penitenziario.
Foto: El telégrafo