È stata la moglie e la fedele compagna di lotta dell'artista cileno Victor Jara
Questa è una di quelle notizie che ti scuotono nell’intimo, perché vorremmo che la vita fosse eterna, ma non è così. Ho ricevuto la notizia del decesso a Londra, all'età di 96 anni, della moglie dello storico artista cileno Victor Jara, torturato e ucciso dalla dittatura in Cile nel settembre 1973, allo Stadio Nazionale: sono crollato su una sedia, sulla mia sedia da lavoro.
Sono crollato sotto shock e in pochi secondi nella mia mente si è palesato il suo volto e sono riaffiorate nella mente le sofferenze di quei giorni di repressione e il momento in cui Joan fu avvisata che il corpo di suo marito era stato ritrovato in un terreno desolato, insieme ad altri cadaveri, in quella città che è stata la tomba di molti cileni, colpevoli di aver resistito coraggiosamente al regime militare di turno. E da quel momento Joan, la coraggiosa compagna di militanza di Victor, ha continuato la sua lotta e la sua incondizionata militanza, fino ad oggi.
Senza abbassare mai le braccia. E ha potuto anche vedere, con i suoi occhi, ben 50 anni dopo, come gli assassini di suo marito sono stati imprigionati per ordine del tribunale e condannati per il crimine commesso nei confronti dell'artista, lì in Cile e anche l’assassino che era negli Stati Uniti ha avuto la stessa sorte.
Joan, nata a Londra, di professione ballerina, era arrivata in Cile con giovinezza e bellezza traboccante. Rimase incantata dall'incontro con Victor. Da lì in poi la vita diede loro una figlia e la compagnia militante di migliaia e migliaia di cileni. Dopo il crimine il suo nome è divenuto un emblema; storico tra i ranghi dell'attivismo per i diritti umani. E la sua famiglia, composta da lei e da due figlie (una delle quali nata dal suo primo matrimonio) è cresciuta sempre di più e milioni di persone nel mondo hanno seguito le sue orme, l’hanno protetta, coccolata e presa per mano per lavorare insieme a lei, tenacemente, per il rispetto dei diritti umani, per denunciare il dittatore e per chiedere giustizia affinché il crimine di Victor e di migliaia di cileni non fossero coperti dal manto dell'impunità.
Oggi ci tocca testimoniare la sua scomparsa fisica. Oggi celebriamo la sua memoria. La applaudiamo in questo addio. La onoriamo. La viviamo. E le diciamo: Per sempre compagna! Sarai accanto a Victor, nella memoria di molte generazioni. E nella nostra pelle, come lo è Victor, in ogni sua canzone, nella sua voce, nella sua poesia e nell'eredità che ha lasciato come militante”, quando ebbe il coraggio di restare con gli studenti per essere poi arrestato e portato nel luogo di detenzione. Fu poi riconosciuto e quindi torturato ferocemente per poi ucciderlo sparandogli.
Compagna Joan, sarai presente, nell'eternità, a testa alta, con il coraggio di sempre. Insegnandoci sempre.
Foto © Christian Iglesias/Aton Chile