Una delegazione di 16 esponenti del Parlamento e dei Partiti australiani, oltre a un indipendente, è in missione a Washington per cercare di porre fine all'azione legale di Washington contro Julian Assange, attualmente detenuto nel carcere di Belmarsh a Londra. Lo riporta il Sydney Morning Herald. La sua estradizione, avvertono gli esponenti politici, potrebbe innescare ripercussioni da Canberra, partner chiave degli Usa in alleanze strategiche nel Pacifico. A partire dall'Aukus, il Patto trilaterale tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti sulla condivisione di informazioni relative ai sottomarini a propulsione nucleare. La delegazione ha incontrato parlamentari della Camera dei rappresentanti e del Senato, oltre a funzionari del Dipartimento di Giustizia e del Dipartimento di Stato. L'obiettivo immediato è di elevare il profilo del caso Assange in vista della prima visita ufficiale a Washington del primo ministro laburista australiano Anthony Albanese il mese prossimo. "Abbiamo espresso con chiarezza che il continuo perseguimento di Julian Assange non è il comportamento di una nazione amica dell'Australia", ha detto il senatore dei Verdi David Shoebridge. "Sarebbe di imbarazzo per il primo ministro se gli Usa non abbandonassero l'azione penale contro Assange e non gli consentissero di tornare in Australia", ha aggiunto: "Di fatto è incriminato per aver agito da giornalista. Ha condiviso informazioni raccolte da una terza parte...".
Foto © Cancillería del Ecuador/Flickr
Deputati australiani a Washington chiedono libertà per Assange
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