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Biden: “Nessuno vuole uno sciopero, ma serve un contratto vantaggioso per entrambe le parti

Si tratta di uno sciopero senza precedenti nella storia degli Stati Uniti, quello che numerosi  lavoratori del settore automobilistico stanno portando avanti in tutto il Paese. Quasi 13 mila operai delle tre principali case automobilistiche: Ford, General Motors e Stellantis, hanno deciso di incrociare le braccia e chiedere una retribuzione migliore dopo il mancato accordo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici tra il sindacato United Auto Workers e i capi aziendali. “Stasera, per la prima volta nella nostra storia, colpiremo tutti e tre i Big Three contemporaneamente”, ha annunciato il presidente della United Auto Workers, Shawn Fain, in un webcast due ore prima della scadenza del contratto con le tre principali case automobilistiche. Fain ha proseguito spiegando che il sindacato ha deciso di scioperare in uno stabilimento di ciascuna delle tre principali case automobilistiche: uno stabilimento GM a Wentzville, Missouri; una struttura Stellantis a Toledo, Ohio; e uno stabilimento Ford a Wayne, Michigan, ma solo per le operazioni di assemblaggio finale e verniciatura. Ford si è detta pronta a raggiungere un accordo che “premi i dipendenti e protegga la capacità di investire nel futuro”. General Motors, invece, si è detta delusa dallo sciopero, ma continuerà “a contrattare in buona fede”. Mentre, Stellantis ha annunciato che adotterà “decisioni strutturali adeguate per proteggere le operazioni in Nord America”. Resta il fatto che il braccio di ferro iniziato tra il sindacato UAW, che rappresenta circa 150 mila lavoratori negli Stati Uniti, e le tre grandi aziende automobilistiche americane sembra non trovare una soluzione definitiva al problema. I leader del sindacato stanno ideando piani di protesta in cui i lavoratori farebbero turni di sciopero programmati di cinque ore, presidiando i 14 ingressi dello stabilimento per creare una presenza visibile dell'UAW. Tra gli obiettivi che il sindacato avrebbe deciso di raggiungere ci sono: retribuzioni e benefici per i dipendenti temporanei e junior di livello inferiore, che attualmente guadagnano solo 22 dollari l’ora rispetto alla tariffa massima di 31 dollari l’ora, ma anche un aumento del 40% dei salari, che secondo Fain è necessario per far fronte agli aumenti della retribuzione degli amministratori delegati. Gli analisti hanno già evidenziato i pericoli causati da uno sciopero prolungato; in tal caso, i fornitori potrebbero essere costretti a licenziare nel tentativo di attenuare le conseguenze di un rallentamento della produzione. Intanto, nel tentativo di porre fine ad una diatriba sindacale che potrebbe incidere negativamente durante la campagna di rielezione come presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha preso le difese della classe operaia e ha detto: “Quei profitti record non sono stati condivisi equamente. Serve un contratto giusto e vantaggioso per entrambe le parti. Nessuno vuole uno sciopero - ha ribadito - ma rispetto il diritto dei lavoratori di sfruttare le loro opzioni previste dal sistema di contrattazione, comprendo le loro frustrazioni”.

Fonte: AGI

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