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Si apre il cantiere della riforma interna degli standard etici dell'Ue. A sette mesi dallo scoppio del cosiddetto Qatargate, lo scandalo di corruzione che nel dicembre scorso aveva fatto tremare il Parlamento europeo, prendono oggi il via i negoziati per istituire un organismo etico chiamato a presiedere il rispetto di "standard comuni, chiari, trasparenti e comprensibili" per tutti i membri e i funzionari Ue. All'incontro odierno, presieduto dalla vicepresidente della Commissione europea responsabile per i Valori e la trasparenza, Vera Jourova, prendono parte i rappresentanti di alto livello di otto istituzioni: il Parlamento europeo, il Consiglio europeo, il Consiglio Ue, la Corte di giustizia europea, la Bce, la Corte dei conti europea, il Comitato economico e sociale (Cese) e il Comitato europeo delle Regioni. L'8 giugno la Commissione europea aveva svelato la sua proposta per dare nuove norme comuni alle istituzioni comunitarie. E il primo passo è rappresentato proprio dalla nascita del nuovo organismo, che non avrà tuttavia il potere di avviare indagini o comminare sanzioni, prerogative che restano nelle mani dell'Ufficio antifrode Ue (Olaf), della Procura europea (Eppo) e della Corte di giustizia Ue. "Puntiamo a istituire l'organismo molto rapidamente", ha indicato Jourova, esortando "tutte le istituzioni a continuare a lavorare sodo per concludere l'importante accordo e fare in modo che l'organismo possa iniziare i propri lavori quanto prima". Sarà poi sviluppato un primo insieme di standard per la condotta etica sulla base della proposta avanzata da Bruxelles. L'Ue, ha sottolineato Jourova, deve "fare di tutto per meritare la fiducia dei cittadini europei e assicurarsi che tutti i funzionari pubblici siano soggetti alle stesse regole etiche chiare e di alto livello".

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