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Argentina: la Chiesa Cattolica declassifica la documentazione sulla dittatura militare

Il rapporto “La verdad los hará libres” (La verità li renderà liberi) è stato presentato dinanzi alla giustizia argentina

La Chiesa Cattolica argentina ha presentato alla società un'estesa relazione basata su documenti ed archivi interni - recentemente declassificati - redatti nel periodo compreso tra gli anni 1966 e 1983, periodo in cui la Repubblica Argentina fu sottomessa e sconvolta dalla logica del terrorismo di Stato. Un terrorismo di Stato che contava sulla complicità e l'omissione della stessa Chiesa Cattolica, che resuscitò le dottrine dell'inquisizione per mano di personaggi come il cardinale Pio Laghi, i vicari Adolfo Tórtolo, Raúl Francisco Primatesta e Victorio Bonamin; così come anche tramite l'infame Christian Von Wernich, che partecipava attivamente ai gironi di torture; tra gli altri anche curati lontani dagli insegnamenti cristiani. Gli stessi potenti curati che voltarono le spalle ai loro correligionari e correligionarie terzomondisti che condivisero il destino dei detenuti-desaparecidos in molte occasioni. 

Il rapporto, che sarà presentato in tre tomi, è stato realizzato su richiesta della Conferenza Episcopale Argentina ed ha avuto come organo esecutivo l'Università Cattolica. Il primo tomo, pubblicato dall'editoriale Planeta, ha come titolo “La verdad los hará libres. La Iglesia Católica en la espiral de la violencia en la Argentina. 1966-1983” (La verità li farà liberi. La Chiesa Cattolica nella spirale della violenza in Argentina. 1966-1983). Il tutto è stato scritto da Carlos Galli, Luis Liberti, Juan Durán e Federico Tavelli. “Per la prima volta, e in modo eccezionale, il lavoro è stato realizzato con tutta la documentazione dell'Archivio della Conferenza Episcopale Argentina e dell'Archivio corrente della Santa Sede, inclusa la Segreteria di Stato, il Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa e la Nunziatura in Argentina, tra l'altro", ha riferito la casa editrice. 

Il fatto che il rapporto sia stato presentato alla giustizia – dinnanzi al giudice Ariel Lijo - e messo a disposizione di tutti i tribunali impegnati in processi per crimini di lesa umanità, dà speranza che ci siano, tra le sue pagine, informazioni sensibili utili alla risoluzione di alcuni di questi processi. Se così fosse non dobbiamo dimenticare che sono documenti prodotti all’interno della stessa istituzione religiosa e che lascerebbero intravedere certe responsabilità fino ad oggi negate. Se non ci fossero informazioni tali da far luce nei processi giudiziali non sarà altro che una triste finzione pubblicitaria ed una conferma sul carattere omertoso della chiesa rispetto ai crimini commessi dai suoi membri, siano questi di carattere ideologico e/o politico, come quelli commessi durante la dittatura, o sessuale, come quelli commessi a danno di bambini oltraggiati da preti pedofili, come Julio Cesar Grassi, Mario Napoleón Sasso e José Antonio Mercau, tra tanti altri. 

La scelta del titolo “La verità…” suggerisce anche un gioco di parole che ci avvicina ai concetti teologici e politici riportati nel libro “Espiral de violencia”, scritto da Don Hélder Câmara, il prete terzomondista brasiliano e padre della Teologia della Liberazione in America latina. Un titolo, quello del rapporto cattolico, che a priori si distacca dalle responsabilità e sembra aggiungersi a quegli elementi trascinati, assorbiti, nella voragine politica del paese.

Una parola d’ordine ancora più grave se teniamo  in considerazione il titolo del secondo tomo, ancora non disponibile, ovvero “La Conferencia Episcopal Argentina y la Santa Sede frente al terrorismo de Estado 1976-1983” (“La Conferenza Episcopale Argentina e la Santa Sede di fronte al terrorismo di Stato 1976-1983”). Un'affermazione che pone le massime gerarchie ecclesiastiche contro dittatori e genocida. Affermazione ben lontana dalla visita di Emilio Massera al Vaticano nel maggio del 1977, in piena epoca della P2 di Licio Gelli, il banchiere Calvi ed il denaro sporco del Vaticano. Un’affermazione che non riflette la vita di Giovanni Paolo II che fu sempre benevolente, con il più ingenuo degli sguardi, con i potenti. 

Il terzo tomo, di cui si ignora ancora il titolo, “offrirà una serie di prove, con diverse letture teologiche e storiche, circa gli avvenimenti di quel tempo”, come affermato dall'Episcopato in una lettera pubblica. 

“Se nel passato ci sono state da parte nostra atteggiamenti di negazione di fronte a tentativi di autocritica, assenza di un profondo esame di coscienza ecclesiale e di riconoscimento di mancanze molto profonde nell’agire, oggi abbiamo voluto studiare, con la maggiore obiettività possibile, gli archivi disponibili e ricevere testimonianze che permettano alla società argentina di disporre di elementi che favoriscano una profonda riflessione su quanto successo ed il recupero del senso di fraternità tra gli argentini, affinché si possa costruire una patria più umana e più giusta, aperta alla verità ed all'amicizia sociale”, si legge nel prologo del primo tomo. 

Speriamo che in questo clima rinnovatore della chiesa, capeggiata da Papa Francesco, che ha scomunicato i mafiosi ma non i preti pedofili, la Chiesa Cattolica pervenga alla realtà di distinguere tra peccato e delitto e si metta di buona volontà a disposizione dei tribunali civili che giudicano i cittadini, religiosi o meno. 

La coscienza rimarrà sempre, per chi professa una qualsiasi religione, nelle mani di Dio. 

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