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Il giudice che presiede il processo per corruzione dell'ex presidente sudafricano Jacob Zuma si è ricusato, nell'ultimo colpo di scena di un processo che si trascina da anni. Il giudice Piet Koen, infatti, l'anno scorso aveva respinto la richiesta di Zuma di rimuovere il pubblico ministero, Billy Downer, accusato di aver fatto trapelare documenti medici riservati a beneficio dei media. A dicembre la Corte costituzionale ha appoggiato la decisione di Koen, che tuttavia ha dichiarato la sua decisione di ricusarsi per salvaguardare la percezione del procedimento giudiziario equo. Il suo rifiuto di estromettere Downer, infatti, avrebbe potuto essere usato contro di lui in futuro. Farsi quindi da parte "è quello che impone la sana amministrazione della giustizia, i requisiti della Costituzione e la mia coscienza", ha detto Koen al tribunale di Pietermaritzburg. "L'integrità del processo giudiziario deve essere protetta da ogni ragionevole sospetto, in modo che l'opinione pubblica e le parti in causa possano avere la massima fiducia nell'integrità e nell'equità dei nostri tribunali", ha aggiunto. Il processo contro l'80enne ex capo di Stato ha avuto una serie di rinvii dopo l'inizio nel maggio 2021, anche per motivi di salute dell'imputato. Zuma, che nega qualsiasi illecito, è stato presidente dal 2009 al 2018, quando il partito di governo African National Congress (Anc) lo ha costretto a dimettersi per le accuse di corruzione, trasformatesi in tempesta politica ai danni dell'esecutivo.

Foto © Imagoeconomica

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