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Sofía imputato per la sparizione di Héctor Castagnetto e Méndez per l’omicidio di Gerardo Alter

Miguel Sofía, ex imprenditore con legami con il Partito Colorado, faceva parte della cellula di parapolizia denominata Squadrone della Morte o Comando Caccia Tupamaros. La Giustizia, rappresentata dal giudice Silvia Urioste, lo ha condannato a 25 anni di prigione per la sua partecipazione al gruppo e per la sparizione forzata del militante Héctor Castagnetto. 

Secondo il sito ufficiale di ‘Sitios de Memoria Uruguay’, che raccoglie informazione sull'ultima dittatura, Castagnetto fu sequestrato il 17 agosto del 1971, alle 08:00 circa, in Avenida Italia e Proprios mentre usciva dalla sua abitazione per consegnare alcuni dei dischi che vendeva nella fiera di Tristán Narvaja. 

Le confessioni rese da Nelson Bardesio - altro membro dello Squadrone – durante il suo sequestro da parte dei Tupamaros, sono state lette in Senato nell’aprile del 1972. Non solo confermò l'esistenza della cellula, ma fornì anche alcuni dettagli sul caso Castagnetto, finito a colpi da arma da fuoco e gettato nelle profondità della baia di Montevideo. Nella sua dichiarazione fece anche riferimento diverse volte a Sofía, sotto pseudonimo. 

D'altra parte, il magistrato Urioste ha decretato un totale di 24 anni di carcere per Armando Méndez, direttore delle Dogane durante il governo di Luis Alberto Lacalle. 

La condanna riguarda la sua diretta partecipazione nella detenzione, interrogatorio e infine omicidio “pluriaggravato” dell'argentino Gerardo Alter, crimini ai quali si aggiungono i delitti di “privazione di libertà e violenza privata”. 

Alter, si legge nella sentenza, fu fermato ad agosto del 1973 insieme ai militanti del MLN Walter Arteche e Jorge Selves. Fu portato al Battaglione Florida, dove morì a seguito delle percosse e delle scariche elettriche subite durante le torture alle quali fu sottoposto.  

Foto di copertina: elmuertoquehabla.blogspot.com

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