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La città argentina più violenta, lo confermano anche le cifre ufficiali

Morte, sangue, famiglie innocenti distrutte, indignazione di una parte della società civile, forze corrotte ed incompetenti nelle più alte cariche e nei tre poteri pubblici dello Stato. Tutti fattori dei quali si nutrono le organizzazioni criminali di Rosario e transnazionali, per fare del narcotraffico - il commercio illegale più produttivo del mondo – la causa del triste ed oscuro record di oltre 264 morti dall’inizio del 2022.
Sono necessari più dibattiti pubblici e riflessioni per riuscire a dare delle risposte a questa immensa problematica. Allo stesso modo è indispensabile che la cittadinanza pretenda di più dai suoi rappresentanti ad ogni livello: municipale, provinciale e nazionale. 
Da segnalare che giovedì scorso si è registrata la 264ª vittima del 2022, quando un uomo di 57 anni è stato ucciso a colpi di arma da fuoco. Il tragico episodio è accaduto nella zona ovest, tra le vie Cullen e Saavedra. Si è così uguagliato il numero di morti del 2013, quando ancora manca un mese alla fine dell’anno.
Le cifre e le statistiche spesse volte segnalano dove si trova la radice del problema in questione. Il dato peculiare di Rosario è che i fatti violenti che avvengono in città, interessano gli stessi quartieri da oltre 10 anni. Questi quartieri sono Nuovo Alberdi, Cordón Ayacucho, Triángulo, Godoy, Empalme Graneros, Ludueña, Via Honda, Las Flores, Grandoli e Gutiérrez. Anche nelle città circostanti come Villa Governador Gálvez, la violenza è all’ordine del giorno.
L'Osservatorio per la Sicurezza Pubblica ha diffuso dei dati che ci aiutano a capire e fare luce su questo nefasto fenomeno: circa il 54% delle vittime erano minori di 29 anni. Questo dato ci permette di rilevare che i giovani “soldatini” sono le principali vittime che incrementano il record di omicidi, a causa di dispute tra bande criminali che si scontrano per il controllo del piccolo spaccio; anche grazie all’assenza dei poteri dello Stato a causa della mancanza di opportunità e di un reale progresso della società. 
Un altro dato prezioso: sette su dieci omicidi sono “collegati ad organizzazioni criminali o economie illegali” ed il consumo di droghe illegali nella città e dintorni è aumentato. Un noto funzionario giudiziario, che ha scelto di mantenere l'anonimato, ha riferito al media locale Rosario 3 che le divisioni tra bande criminali hanno generato altri scontri per il controllo dei territori, che si traducono in più morti. 
Il funzionario anonimo ha aggiunto inoltre che ci sono molti poliziotti che riscuotono tangenti e per questo si girano dall’altra parte, mentre gli omicidi continuano a verificarsi. Un esempio di corruzione poliziesca è quello della coppia del Comando Radioeléctrico - forza di spiegamento rapido della forza poliziesca di Santa Fe, presente a Rosario – adesso detenuta. La coppia, accusata dal giudice Caterina, avrebbe riscosso 50 mila pesos per “liberare delle zone” e permettere così di poter delinquere liberamente.
“Questo dimostra che è stato violato un codice nelle bande. Prima non si toccavano né donne né bambini”, ha espresso il funzionario riguardo al dato fornito dall’Osservatorio per la sicurezza pubblica che oltre il 4% delle persone assassinate dall’inizio dell'anno aveva tra 0 e 14 anni. Un altro dato che chiude la riflessione del funzionario è che, quest’anno, le vittime femminili sono circa il 20% del totale degli omicidi. 
“Un caso emblematico di questo anno è quello di Zacarías Sharif Azum - giovane di 15 anni sospettato di avere commesso un crimine e in seguito assassinato -. Ti fa capire come si è abbassata l'età in ogni senso per uccidere, sparare, vendere e morire”, ha aggiunto il funzionario che non ha voluto rivelare la sua identità. 
Secondo quanto pubblicato da Rosario 3, che ha parlato con un importante investigatore sugli omicidi dello scorso 23 Luglio, quando Virginia Ferreyra e sua madre, Claudia Deldebbio furono assassinate in una sparatoria nel quartiere Parque del Mercado, mentre madre e figlia aspettavano il pulman: “Quello è stato uccidere tanto per uccidere, per infondere paura e rispetto nel quartiere. È evidente che le vittime si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato. La vittima poteva essere chiunque, come è successo a loro”.
Un ennesimo fatto di sangue che conferma ancora una volta questa realtà, è il triplice omicidio “per errore” nel quale è morta una famiglia intera: Rodrigo Morera di 26 anni, Aymara Altamirano di 25 - la sua compagna - ed Auriazul Morera, di appena 6 anni di vita. Hanno perso la vita crivellati di colpi mentre scendevano dal loro veicolo. I sicari avevano confuso la famiglia. Il vero obiettivo era una coppia che sosteneva di essere testimone del crimine, poi imputata dal giudice Fabbro. 
“Sanno di essere delinquenti, ma non realizzano che stanno commettendo dei delitti. Cioè, vedono il loro fallimento criminale nel pubblico ministero che indaga su di loro o nel giornalista che racconta la cronaca. Prima, i delinquenti dicevano la famosa frase ‘ho perso’. Oggi fanno show e si sentono innocenti e ingiustamente perseguitati”, ha dichiarato a Rosario 3 un funzionario del Ministero Pubblico dell'Accusa. 
Un altro episodio notevole di questo anno record di violenza è l’attentato delle organizzazioni criminali contro il giornalismo. È accaduto lo scorso ottobre, quando sulla recinzione della sede di Telefe a Rosario, è stata appesa una bandiera con un messaggio intimidatorio: “A tutti i media di Rosario. Smettete di sporcare e condannare i ragazzi con la lingua o ammazziamo giornalisti. Con la mafia non si scherza”.

Foto: it.depositphotos.com

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