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Al festival “El arte no calla”, interventi sui diritti umani e un appello allo Stato, sempre più assente

Nella città di Paraná, provincia di Entre Ríos, nel litorale argentino si è svolta la terza edizione di “L’Arte Non Tace”, un festival organizzato e nato nel contesto del Movimento Artistico Internazionale Our Voice. L'evento ha coniugato la veste rivoluzionaria del movimento di giovani sotto lo slogan “La natura non ha padroni. Per una terra e una casa dove vivere!”. Nella provincia di Entre Ríos abbondano terre e risorse per lo sviluppo della cittadina, ma queste sono concentrate in poche mani - con la complicità dello Stato -, ed accedere alle esse è molto difficile. Our Voice ha presentato uno straordinario intervento artistico denominato “Zona di sacrifici” ed un murale artistico. Anche diversi rappresentanti di organizzazioni sociali hanno fatto sentire la loro voce. Inoltre, ci sono stati degli stand, gruppi musicali, poeti, ballerini e degli spazi per l’infanzia. L'evento ha avuto luogo venerdì scorso, sulla costa di Paranà, nella zona della Scuola di Canottaggio. 

“Zona di sacrifici”, esibizione artistica di Our Voice
La performance artistica eseguita da membri del movimento giovanile, provenienti da differenti province argentine, ha denunciato la realtà di Entre Ríos: incendi delle zone umide per favorire la monocoltura agricola, la concentrazione della terra e quindi delle ricchezze in poche mani, e lo sviluppo immobiliare, senza controllo della distruzione dell’ecosistema: in altre parole, il sistema criminale integrato.  Quattro gli artisti, personaggi astratti che rappresentavano il modello di vita attuale; alcuni che denunciano, rivelano, gridano la verità ed altri che la occultano, la corrompono e ne traggono vantaggio. La musica, interpretata da una batteria ed una tastiera, ha accompagnato l’esibizione satirica.All’evento hanno partecipato alcuni rappresentanti di organizzazioni sociali che lavorano nella città di Paraná, tra loro membri del MTE (Movimento dei Lavoratori Esclusi), la Multisectorial por los Humedales de Paraná (Moltisettoriale per le zone umide di Paraná), ‘La Poderosa’ ed il noto avvocato di Entre Ríos per i diritti umani Marcelo Boeykens, titolare del ‘Registro Unico della Verità’.  Il professionista si è occupato di garantire l'accesso all'informazione su quanto accaduto durante la dittatura civico militare in detta provincia, tracciando un percorso storico della nascita e ordinamento dei Diritti Umani.


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Marcelo Boeykens: “Storicamente i diritti umani si conquistano”
Boeykens ha spiegato  come gli stati occidentali trovarono “stratagemmi” per qualificare i diritti basilari come la salute e l'abitazione, trattati spesso come merci. Al riguardo ha aggiunto: “Per questo motivo negli Stati Uniti ti puoi trovare morendo in strada e nessuno ti dà una mano”. Ha invece affermato che nel nostro paese, la realtà è un'altra: “In Argentina per fortuna abbiamo avuto il costituzionalismo sociale, abbiamo salvato l'articolo 14 bis ed abbiamo protetto molti diritti”. “In materia indigena abbiamo buone leggi progressiste, non tanto dal punto di vista politico”, ha espresso Boeykens sullo stato di diritto dei popoli originari. “Manca la sospensione degli sgomberi, dei territori ancestrali oggi occupati dagli indigeni” e ha rivendicato che questi territori hanno un paesaggio ed una posizione reale ed effettiva… “Storicamente i diritti umani si conquistano”, ha commentato, per poi aggiungere: “Questo avviene con mobilitazioni e molta intelligenza”. Il MTE è un'organizzazione sociale alla quale partecipano migliaia di persone, che hanno fondato cooperative di lavoro, perché il nefasto modello neoliberale li ha esclusi dal mercato di lavoro. In rappresentanza di questa organizzazione hanno parlato Bernabé Arozena ed Eugenia Pía Vázquez Aguilera.  

Militanti del MTE: “Ci sono luoghi dove lo Stato non arriva con alimenti, terra e lavoro”
Sulla figura di Luis Etchevere, osservando una sua fotografia, Arozena ha commentato: “Guardate quel viso, quanta ambizione, sorriso cinico, loro sono i padroni della terra a Entre Ríos”. Da precisare che Etchevere è un avvocato e proprietario terriero di Entre Ríos, ministro dell’agroindustria dell'ex presidente Mauricio Macri. È imputato dalla giustizia federale per evasione fiscale e per avere dei lavoratori in situazione di estrema precarietà. In riferimento ad uno scontro che ebbero con la famiglia Etchevere, nella località di Entre Ríos di Santa Elena, Arozena ha detto fermamente: “Ci impuntiamo e tocchiamo i loro interessi, sono tutti figli sani del patriarcato, del capitalismo e del colonialismo. Dobbiamo prendere posizione di fronte a quel potere reale”. Ed ha aggiunto: “Non abbiamo potuto sostenere la lotta perché protetti dall’ impunità; questa è la giustizia, i mezzi egemonici ed un settore della politica che hanno guardato altrove”.


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Per concludere l’intervento del MTE, Eugenia Pía Vázquez Aguilera ha detto: “Bisogna fomentare l'agricoltura familiare, i progetti produttivi agroecologici, sradicare le malattie che ci portano gli agrochimici. Resistere nella lotta per la terra e avanti tutta”, nell’ambito di un’agroecologia sostenibile. La Multisectorial por los Humedales di Paraná è un'organizzazione che combatte l'ecocidio che colpisce interamente le zone umide che sono parte fondamentale dell'ecosistema di Entre Ríos e Santa Fe. In sua rappresentanza sono intervenuti Cynthia Arellano ed Enzo Culasso. Sobre esta problemática añadió: “Esto no podemos seguir normalizando, tenemos que cuestionar. Hay que sumar desde todos los lugares, desde el arte, interpelar al Estado en sus tres poderes y sobre todo hablar entre nosotros”.

Interpellare lo Stato
Enzo Culasso ha esordito parlando di come la società umana naturalizza e, ancora peggio, normalizza, le tremende disuguaglianze: “Non ha niente di naturale che ci sia gente che possiede tanta terra ed altri a cercare del cibo frugando nella spazzatura”.Su questa problematica ha aggiunto: “Non possiamo accettare che continui ad essere considerato normale. Bisogna unire le forze, chiamare in causa lo Stato nei suoi tre poteri e soprattutto parlare tra noi”. “L'aria, l'acqua e la terra di cui si ha bisogno per vivere si stanno inquinando in maniera smisurata e perciò abbiamo bisogno di unirci. Bisogna lavorare tutti insieme, come fanno le api”, ha detto Cynthia Arellano, inserendo la sua denuncia nell'emergenza globale che minaccia la vita sulla terra. Da parte sua, una militante di La Poderosa ha invitato a conoscere e visitare la mensa comunitaria che l'organizzazione possiede nel quartiere San Martin, Gaucho Rivero e Gualeguaychu. La Poderosa è un'organizzazione sociale che lavora dando assistenza attraverso la cultura a quartieri popolari in tutto il territorio argentino.  È indispensabile per questa società che si trova su un pendio quasi irreversibile che agisca e mobiliti, per eliminare le disuguaglianze, per una società più equa, ed una casa liberata da questi parassiti.Il ruolo di coloro che facciamo comunicazione e giornalismo è fondamentale, per questo motivo, diamo l'appoggio e copertura ai progetti autogestiti dei giovani. L'aiuto ed il sostegno solidale della società civile è essenziale affinché questa non muoia. Ancora altri festival, perché l'arte non tace. 

Foto di copertina © Nicolás Pereiro e Nicolás Fernández/Antimafia Dos Mil - Our Voice

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