Il presidente cinese, Xi Jinping, ha avvertito il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che la Cina ricorrerà alla legge anti-secessione per prendere il controllo di Taiwan, qualora si verificassero casi gravi. Lo ha detto il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, citato in una nota della diplomazia di Pechino, a margine del G20 di Bali, dopo il summit di ieri tra i leader delle due grandi economie mondiali.
"Il presidente Xi ha sottolineato che la Cina si batterà per la riunificazione pacifica" di Taiwan alla Cina, che dovrebbe avvenire, nelle intenzioni di Pechino, attraverso il modello "un Paese, due sistemi" utilizzato per il ritorno di Hong Kong alla Cina, e in più occasioni già respinto da Taipei. Tuttavia, ha precisato Wang, "se ci sono situazioni gravi previste dalla legge anti-secessione, la Cina agirà in conformità con la legge".
Le situazioni previste dalla legge anti-secessione del 2005 per il ricorso a "mezzi non pacifici" per quella che Pechino definisce "riunificazione" di Taiwan alla Cina comprendono gli sforzi delle "forze secessioniste" di Taiwan per provocare la secessione di fatto dalla Cina, il verificarsi di incidenti che riguardino la secessione, e l'esaurimento completo delle possibilità di una riunificazione pacifica. In questi casi, la Cina metterà in atto "mezzi non pacifici e altre misure necessarie" per difendere la propria sovranità e integrità territoriale, si legge nel testo della legge cinese.
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