Il capo di Stato maggiore Mark Miley chiede una soluzione diplomatica, ma i consiglieri di Joe Biden spingono ancora per la guerra. Kiev si prepara all’offensiva verso Zaporizhzhia
A Washington non si avverte più un patriottico ed unanime sostegno al confronto bellico con Mosca. In una recente inchiesta del New York Times sono emersi disaccordi nella leadership degli Stati Uniti, rispetto all’eventualità di una conclusione della guerra in Ucraina.
"Il presidente dei capi di stato maggiore degli Stati Uniti, il generale Mark Milley, ha chiesto una soluzione diplomatica del conflitto, mentre i consiglieri di Joe Biden affermano che è troppo presto per parlare di negoziati", sostengono le fonti del quotidiano, in condizioni di anonimato.
Come ha osservato Peter Baker, corrispondente della Casa Bianca, il confronto è iniziato sull’onda delle elezioni di medio termine americane, dal momento in cui i repubblicani hanno sollevato interrogativi sulla durata del sostegno statunitense alle forze armate ucraine.
Il quadro che ne emerge è quanto mai contraddittorio e paradossale: secondo la pubblicazione l’amministrazione Biden "fa affidamento sulla diplomazia poiché una soluzione militare non è realizzabile nel prossimo futuro", tuttavia "al momento, non preme per i negoziati, ma vuole essere pronta per la diplomazia in seguito, quando avrà senso".
Lo stesso presidente statunitense, mentre si recava alla base dell'aeronautica militare di Andrews ha affermato di non vedere una soluzione al conflitto senza un ritiro delle truppe russe. Ancora una volta la pace sarà dunque rimandata a tempo indeterminato e come riportato dal Times, “gli Stati Uniti non dovrebbero esercitare pressioni sull’Ucraina per negoziare”.
Il giorno prima, il presidente ucraino, ex comico, Volodymyr Zelensky in un'intervista alla Cnn, aveva annunciato la possibilità di un accordo diplomatico, ma con un'altra Russia, che “sarà pronta alla pace”. Un proclama che si contraddice da solo evidentemente, riconducibile senz’altro al suo vasto repertorio da ex showman.
D’altra parte secondo Vladimir Putin il problema dell'Ucraina può essere risolto rapidamente da coloro che attuano la politica a Washington: devono solo "dare un segnale appropriato a Kiev che devono cambiare posizione e lottare per risolvere questi problemi pacificamente".
Nuovi invii di armamenti a Kiev
Intanto il dipartimento della Difesa statunitense ha annunciato che invierà i sistemi di difesa aerea Avenger, portando l’ammontare dell’assistenza militare USA a oltre 1 miliardo di dollari solo nell’ultimo mese. Gli Avenger sono piattaforme semoventi (prodotte della Boeing), in grado di sparare missili terra-aria Stinger, realizzate invece dalla Raytheon, al cui consiglio di amministrazione presiede anche il segretario alla difesa statunitense Lloyd Austin.
Il nuovo pacchetto di assistenza bellica include anche missili HAWK, munizioni per sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità (HIMARS), oltre 100.000 colpi di artiglieria, 100 veicoli a ruote multiuso ad alta mobilità (HMMWV), 400 lanciagranate, armi leggere e attrezzature da demolizione.
"Questa maggiore difesa aerea sarà fondamentale per l'Ucraina poiché la Russia continua a utilizzare missili da crociera e droni di fabbricazione iraniana per attaccare le infrastrutture civili critiche", ha dichiarato il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan.
Stando a quanto riportato dal Pentagono, l’ammontare finanziario complessivo del sostegno militare a Kiev da quando Biden è entrato in carica, ammonterebbe a circa 19,3 miliardi di dollari. Il Kiel Institute for the World Economy, con sede in Germania, ha contestato questa cifra, parlando di un importo che avrebbe invece superato i 28 miliardi di dollari entro il 3 ottobre.
Stati Uniti, Gran Bretagna e Australia hanno elaborato operazioni militari contro la Russia
Secondo recenti indiscrezioni del quotidiano Times, i militari di Stati Uniti, Gran Bretagna e Australia hanno condotto esercitazioni nel deserto americano del Mojavem simulando operazioni militari contro le truppe russe in Europa.
Le manovre militari, inglobate sotto il nome di Project Convergence, a cui hanno partecipato 450 soldati britannici, si sono svolte in due fasi: durante la prima è stato elaborato un ipotetico conflitto su un'isola del Pacifico, mentre durante la seconda una guerra terrestre sul Continente europeo.
Manovre militari che suonano ancora più minacciose se accostate alle parole dell’ex direttore della Cia David Petraeus, che poche settimane fa aveva paventato la possibilità di un contingente di truppe guidato da Washington coinvolto direttamente nel conflitto in Ucraina, a seguito di un’azione “scioccante” compiuta dalla Russia.
L’Ucraina rafforza il contingente su Zaporizhzhia
Secondo il membro del consiglio principale dell'amministrazione della regione di Zaporizhzhia Vladimir Rogov, l’Ucraina starebbe rafforzando un raggruppamento militare nella regione per prepararlo ad una prossima offensiva. "La direzione Zaporizhzhya sta diventando la più importante per i nostri avversari in termini di offensiva, provocazioni e ricognizioni della nostra linea di difesa. Ora le forze rilasciate nella direzione di Kherson saranno trasferite al settore Zaporozhye del fronte", ha affermato Rogov, che ha poi specificato come Kiev sia in grado di trasferire fino a 40.000 militari nella regione di Kherson.
Punto cruciale della possibile offensiva potrebbe essere la centrale nucleare di Zaporizhzhia, che secondo il funzionario sarà oggetto di tentativi di assalto dell’esercito ucraino.
"Ufficialmente, sono state consegnate loro dozzine di barche blindate. Ovviamente, le barche blindate non trasporteranno grano, ma saranno inviate proprio per avere il tempo di attraversare il Dnepr", ha affermato Rogov. Lo scorso sabato, il membro dell’amministrazione regionale ha anche riferito di un gran numero di mercenari stranieri che combattono a fianco delle truppe ucraine sulla linea di contatto. Si tratterebbe in sostanza dei rappresentanti di circa 40 paesi, catapultati in quella che di fatto già si configura come una terza guerra mondiale combattuta però tra i boschi, praterie, macerie e trincee improvvisate della polveriera Ucraina.
Foto: it.depositphotos.com
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