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Il vescovo emerito di Bordeaux ha confessato la sua condotta “riprovevole”: “Ho chiesto perdono”. Francesco invia lettera all’episcopato transalpino

In Francia diversi prelati - undici per l’esattezza - sono “implicati” dinanzi alla giustizia canonica e civile con l’accusa di abusi. L’annuncio è stato fatto pubblicamente dal presidente della Conferenza Episcopale francese Moulins-Beaufort in una conferenza stampa a Lourdes, dove i 120 vescovi francesi sono riuniti dal 3 novembre per l’assemblea plenaria di autunno. Assemblea che, come lo stesso presidente della Cef ha detto in apertura dei lavori, era stata “sconvolta” nel suo programma dall’"affaire Santier", il maxi scandalo che di recente ha sconvolto il Paese ed emerso dal vescovo emerito di Créteil, sanzionato nel 2021 dalle autorità vaticane per “abusi spirituali che sfociano nel voyeurismo su due uomini adulti" negli anni ’90. Ma tornando alla Cef, sei sono i presuli "chiamati in causa" dalla giustizia civile e canonica, ha spiegato Moulins-Beaufort, senza svelare le loro identità essendo ancora in corso le indagini. A questi sei si aggiungono il suscitato vescovo Santier e il cardinale Jean-Pierre Ricard (in foto), ex presidente della Conferenza episcopale francese dal 2001 al 2007.
Otto vescovi in totale. Più “altri due che però non sono più in carica - ha aggiunto il presidente della CEF - e sono attualmente indagati dalla giustizia del nostro Paese in seguito alla denuncia di un vescovo e a una procedura canonica”. Mentre “un terzo è stato denunciato alla Procura della Repubblica, a cui non è stata data finora alcuna risposta, e ha ricevuto dalla Santa Sede provvedimenti di limitazione del suo ministero”. Si arriva così al numero di undici.

Il cardinale Ricard
Come detto, tra gli undici prelati, spicca anche il nome del cardinale Jean-Pierre Ricard, vescovo emerito di Bordeaux, il quale ha ammesso egli stesso una condotta “riprovevole” nei confronti di una minore di 14 anni, trentacinque anni fa, quando era parroco. La vicenda è emersa per volontà dello stesso porporato che, in un comunicato, spiega le ragioni della sua confessione: “Oggi, quando la Chiesa in Francia ha voluto ascoltare le vittime e agire nella verità, ho deciso di non nascondere più la mia situazione e di mettermi a disposizione della giustizia tanto sul piano della società che quello della Chiesa. Questo approccio è difficile. Ma prima c’è la sofferenza vissuta dalle vittime e il riconoscimento degli atti commessi, senza voler nascondere la mia responsabilità”.
Ricard nel comunicato denuncia quindi il suo comportamento nei confronti della minore, affermando che ciò “ha necessariamente causato gravi e durevoli conseguenze per questa persona”. L’ex presidente della Cef ha detto di averle chiesto perdono e di voler rinnovare la richiesta di scuse a lei e a “tutta la sua famiglia”. “È per questi atti che decido di prendermi un tempo di ritiro e di preghiera”, scrive il porporato. “Mi scuso con coloro che ho ferito e che vivranno questa notizia come una vera e propria prova”.


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Il papa emerito Benedetto XVI e il cardiale Jean-Pierre Ricard


La lettera del Papa
Nel frattempo, Papa Francesco nei giorni scorsi aveva inviato all’episcopato transalpino una lettera, a firma del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, in cui chiedeva “con gli occhi fissi sulla croce di Cristo”, di non scoraggiarsi di fronte a queste prove e di garantire assoluta vicinanza alle vittime di abusi, come pure a coloro che sono sconvolti e arrabbiati per gli scandali. Sul tema abusi, il Papa era tornato lunedì durante l’intervista in aereo con i giornalisti che lo hanno accompagnato nel viaggio in Bahrein. Rispondendo a un cronista francese, il Pontefice ha assicurato che all’interno della Chiesa si sta “lavorando con tutto quello che possiamo” per contrastare questo dramma, anche se “ci sono persone dentro la Chiesa che ancora non vedono chiaro, non condividono...”. “C'è la tentazione dei compromessi”, ha detto Francesco, “ma la volontà della Chiesa è di chiarire tutto” e “andare avanti”, con la "grazia" della vergogna.

Un anno fa il maxi scandalo
L’anno scorso la Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa, istituita oltre due anni fa con l'approvazione dei funzionari della chiesa francese, ha esaminato le accuse di abuso negli ultimi sette decenni. Il lavoro, aveva riportato il capo della Commissione Jean-Marc Sauvé, è stato svolto da una squadra che è riuscita ad identificare solo una piccola percentuale di vittime di abusi, ma la ricerca accademica e altre fonti indicano che il numero reale è probabilmente di circa 216mila minori abusati, o addirittura di circa 330.000 se si includono gli abusi sessuali da parte di membri laici. Secondo i calcoli effettuati dagli addetti ai lavori la percentuale di sacerdoti pedofili presenti sul suolo francese sarebbe all’incirca del 15 percento, ossia 3mila su un totale di 22mila. Sempre secondo le statistiche della Commissione un pedofilo, di media, fa in tutto  250 vittime nel corso della sua vita, questo significa che il numero delle vittime potrebbe arrivare a un potenziale di 750mila vittime nella sola Francia. A seguito della pubblicazione del rapporto Papa Francesco è intervenuto duramente riprendendo il mondo ecclesiastico e schierandosi al fianco delle vittime.

Foto © Imagoeconomica

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