Ministro dell'Interno tedesco Nancy Faeser: “meglio se le manifestazioni sportive non fossero assegnate a certi Paesi”
Non accennano a diminuire le critiche nei confronti dei Mondiali di calcio che prenderanno il via il prossimo 20 novembre in Qatar. Dopo i sospetti maturati da più parti sull’acquisto di voti da parte del Qatar nel 2010 per aggiudicarsi i Mondiali di calcio, ora, arrivano anche le critiche relative al mancato rispetto dei diritti umani.
I calciatori insieme ai vertici della nazionale di calcio australiana - ha reso noto “AGI” -, hanno denunciato in un video le condizioni in cui versano i lavoratori coinvolti nell’organizzazione del prossimo evento calcistico internazionale.
“Nonostante i progressi e le riforme legislative compiuti in Qatar negli ultimi anni per riconoscere e proteggere i diritti dei lavoratori - Football Australia ha condannato - la sofferenza patita da lavoratori migranti e dalle loro famiglie, che non può essere ignorata”. In riferimento ad un lavoro di documentazione durato due anni e sulle considerazioni espresse anche da diverse ong, tra cui Amnesty International, la nazionale di calcio australiana ha chiesto al Qatar “maggiore tolleranza nei confronti delle relazioni omosessuali, attualmente illegali.” - prosegue - “In quanto sport più multiculturale, diversificato e inclusivo del nostro Paese - ha ribadito Football Australia -, crediamo che tutti dovrebbero sentirsi al sicuro e liberi di essere se stessi”. Difatti, durante la competizione calcistica, capitani di diverse nazioni europee, tra cui Francia, Germania e Inghilterra, indosseranno bracciali arcobaleno accompagnati dal messaggio "One Love" come parte della Coppa del Mondo di una campagna LGBT contro la discriminazione.
Come dicevamo, tra le accuse maggiormente condivise, le condizioni in cui versano i lavoratori stranieri arrivati in massa soprattutto da India, Nepal e Bangladesh per la realizzazione delle infrastrutture necessarie all’evento calcistico, ovvero, sette stadi - criticati anche per l’impatto ambientale causato dall’aria condizionata montata all’interno delle strutture -, un aeroporto, diverse strade e una nuova rete ferroviaria. L'Organizzazione Internazionale del Lavoro ha anche registrato centinaia di feriti e almeno 50 persone decedute nei cantieri allestiti per la Coppa del Mondo. Human Rights Watch e Amnesty International hanno infatti chiesto a Qatar e Fifa di creare un fondo di 440 milioni di dollari per l’indennizzo dei lavoratori vittime dei cantieri dei Mondiali.
Anche il ministro dell'Interno di Berlino, Nancy Faeser, che si recherà lunedì prossimo in Qatar per verificare le condizioni lavorative degli operai ed eventuali progressi, non ha risparmiato critiche sulla decisione di assegnare le manifestazioni sportive a “certi paesi”. “Ci sono criteri come il rispetto dei diritti umani e i principi di sostenibilità che devono essere rispettati - ha ribadito Faeser -, quindi sarebbe meglio se le manifestazioni sportive non fossero assegnate a certi Paesi". Parole forti che, come ha riportato il notiziario tedesco “Tagesschau”, hanno suscitato l'ira del ministro degli Esteri del Qatar che ha convocato l'ambasciatore tedesco e gli ha consegnato una nota di protesta per i commenti fatti dal ministro dell'Interno di Berlino Nancy Faeser.
L’emiro Cheikh Tamim bin Hamad Al Thani, ha reagito duramente alle accuse durante una sessione dedicata al consiglio dell’organo consultivo, la Shura. “Da quando il Qatar ha ottenuto l’organizzazione dei Mondiali - ha detto Al Thani -, ha ottenuto una campagna senza precedenti di critiche fatta di doppi standard e argomentazioni costruite.” - prosegue - “Abbiamo accettato questa sfida perché abbiamo fiducia nel nostro potenziale, affrontare questa missione e farne un successo. È un campionato per tutti e il suo successo è un successo per tutti".
In relazione alla vicenda che ha investito una delle nazioni più ricche al mondo grazie alla massiccia produzione di gas naturale e ai suoi lavoratori stranieri che costituiscono l'85% dell’intera popolazione, dall’Argentina, l’attivista per i diritti umani e parlamentare Victoria Analía Donda Pérez, ha pubblicato un “protocollo” - criticato con ironia dal quotidiano argentino Clarin -, per i giornalisti che seguiranno la Coppa del Mondo in Qatar. Tra le parole finite sulla “black list” della parlamentare Donda Pérez: “nero”, da sostituire con “afro-discendenti” o “afroamericani”; le parole “la fortuna della squadra sembra nera” e “la fortuna della squadra sembra gialla”, per non far riferimento ai cinesi. Idem per quanto riguarda i termini femminili al fine di evitare discriminazioni di genere nel linguaggio.
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