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Con un rigetto delle richieste di scarcerazione della difesa e un aggiornamento a mercoledì prossimo 2 novembre, si è tenuta a Kinshasa la terza udienza del processo a carico di sei congolesi accusati per l'agguato in cui il 22 febbraio dell'anno scorso, nella Repubblica democratica del Congo (Rdc), furono uccisi l'ambasciatore italiano Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e il loro autista Mustapha Milambo. Il tribunale militare davanti a cui si celebra il processo dal 12 ottobre ha respinto la richiesta della difesa che la corte si dichiarasse incompetente a giudicare dato che gli imputati, arrestati a inizio anno a Goma, sono civili e andrebbero dunque rilasciati, si è appreso dalla capitale congolese. L'accusa si era opposta alla richiesta avanzata nella precedente udienza, il 19 ottobre, e aveva affermato che sarebbe stato "molto scandaloso" un rilascio a fronte di fatti di tale "indescrivibile gravita'" come, fra l'altro, l'uccisione di un ambasciatore. Attanasio era stato ferito a morte da colpi di arma da fuoco a 43 anni in un'imboscata tesa a un convoglio del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Pam) con cui viaggiava nella provincia di Kivu Nord, area infestata da milizie ribelli da tre decenni.

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