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L’intervista del cancelliere a Repubblica: "Sosteniamo Kiev ma niente carri armati. No a un conflitto Russia-Nato"

La mia impressione, parlando con i cittadini, è che il 20-30 per cento di loro non condivida né la politica delle sanzioni, né la fornitura di armi”. A dirlo è il cancelliere tedesco Olaf Scholz in un’intervista rilasciata a La Repubblica ieri in cui ha parlato della guerra in Ucraina e dell’impegno tedesco a sostegno di Kiev. “Questo - ha aggiunto - vale per gli elettori di quasi tutti gli orientamenti politici”. “Molti pensano che la linea prudente del governo sia quella giusta” e che “il ventaglio di opinioni è quindi molto ampio. Dobbiamo tenerlo presente se vogliamo restare uniti come società”.

Il cancelliere tedesco, parlando dei rifornimenti militari a Kiev, ha spiegato che Berlino nei giorni scorsi ha “consegnato l’Iris-T , il sistema di difesa area più moderno al mondo, che nemmeno il nostro esercito possiede”. E sul no della Germania alla consegna dei tank tedeschi “Leopard”, ha detto il suo governo ha “garantito la consegna all’Ucraina di oltre 100 carri armati che possono essere utilizzati immediatamente, provenienti da Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia, Grecia”. “La logistica, i pezzi di ricambio e le munizioni per questi carri armati sono disponibili in Ucraina. Stiamo cercando di garantire rifornimenti anche da altri Paesi. Ma resta il fatto che la fornitura di armi è legata a un principio molto chiaro: nessuna azione unilaterale”, ha spiegato.

Quanto invece al gas russo, ha precisato: “Sapevo che andava bene usare il gas russo a basso costo, ma non potevamo permetterci di esserne dipendenti, bisognava attingere anche ad altre fonti di approvvigionamento”. “Dopo la nomina a cancelliere ho chiesto ai dipartimenti responsabili cosa avremmo fatto se dalla Russia non fosse più arrivato il gas. Purtroppo non esistevano piani - ha affermato - Il gas naturale non è il nostro futuro. La Germania sarà clima-neutrale entro il 2045″. “A quanto sappiamo oggi - ha concluso - supereremo l’inverno, ma esistono circostanze esterne su cui non abbiamo potere”.

Foto © Imagoeconomica

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