Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Ho controllato la stampa paraguaiana. Una ed un'altra volta. Ho chiesto ai miei collaboratori di fare altrettanto. E tutti, senza eccezione, siamo arrivati alla stessa conclusione. Il quotidiano ABC Color, dove lavorava Pablo Medina quando fu assassinato il 16 ottobre del 2014, otto anni fa, non ha dedicato un solo accenno, una foto, o una frase, né nella edizione stampata e nemmeno in quella digitale. Non so se invece lo abbiano fatto nei telegiornali o programmi di ABC Color TV.

Ma per i lettori di ABC Color del 16 ottobre appena trascorso non solo non è mai esistito l'attentato mortale della narco politica contro la sua vita, ma neanche il ricordo o un omaggio alla sua memoria. Come se non ci fosse mai stata traccia di un legame tra Pablo e il suo giornale. Come se quell’impiego, riconosciuto ed elogiato (in differenti modalità) negli anni passati, sia stato gettato via nel dimenticatoio. La nostra sorpresa è maiuscola, perché fino all'anno scorso è stato ricordato, anche se in forma molto moderata, il delitto nel suo settimo anniversario. Ma oggi, in questo mese di ottobre, c’è stata una totale assenza di commemorazione di Pablo Medina. Per me, e per le redazioni di ANTIMAFIADuemila in Sudamerica e Italia l’assenza è stata significativa.       

Ho ricostruito nella mia mente tutto quello che significò per il giornalismo paraguaiano, in quei giorni di ottobre 2014, l'assassinio di Pablo, ed in questo ripasso di memoria devo includere anche i vertici del quotidiano di Via Yegros, che dedicarono pagine speciali al fatto accaduto ed alla figura di Pablo Medina, il loro collega, con tributi e riconoscimenti e anche con le lacrime di molti dei suoi colleghi.   

Ma all'improvviso c’è stato un brusco cambio, un'inusitata amnesia. ABC Color sembra avere dato le spalle a chi per il suo lavoro di informare perse anche la vita. Sicuramente ABC Color avrà i suoi motivi e non riesco a immaginare che questa dimenticanza sia stata semplicemente proprio questo, una dimenticanza. Se così fosse, si tratterebbe di una dimenticanza imperdonabile.   

Onestamente, non credo sia successo questo, perché ABC Color è uno dei quotidiani del Paraguay più professionali e più diligenti per quanto riguarda l'informazione. Quindi cosa è successo? Com’è possibile che i dirigenti non abbiano messo in agenda la copertura evocativa niente meno che sul caso Pablo Medina ed Antonia Almada, un fatto che toccò da vicino proprio la loro redazione, un duro colpo nel 2014 ma ancora oggi, se consideriamo che la narcoviolenza - con una incessante scia di morti - è il nostro pane quotidiano in questo 2022?   

La domanda, inevitabilmente, è rivolta alla direttrice di ABC Color Natalia Zucolillo. Domanda che forse disturberà, ma che è dovere formularla pubblicamente. Perché? Perché siamo giornalisti che - eticamente – non comprendiamo un così radicale cambio di atteggiamento. Inoltre, abbiamo visitato ABC Color il mese successivo all’attentato contro Medina ed Almada (cioè a novembre del 2014), e siamo stati gentilmente accolti dal capo redattore di Pablo, della sezione rurale, Magdalena Benitez, che abbiamo intervistato per un documentario di Antimafia Dos Mil.

In anni precedenti, anche l'anno scorso, siamo stati testimoni del ricordo di Pablo Medina nel giornale ABC Color e, inoltre, non poche volte tra il 2015 e lo scorso 2021, siamo stati intervistati da ABC Color, per appunto promuovere l’evento che realizziamo ogni anno per rendere omaggio al nostro redattore Pablo Medina ed alla sua assistente Antonia Almada, sia ad Asuncion che Curuguaty; ma anche a tutti gli altri colleghi (18 per l’esattezza) uccisi a colpi di arma da fuoco da sicari, eseguendo ordini sempre da personaggi nell’ombra, alcuni dei quali occupano incarichi politici e nelle istituzioni in tutto il paese.   

In questo mese di Ottobre, siamo stati ad ABC Color, e siamo stati intervistati da un giornalista, ma l’articolo non è mai stato pubblicato. Ma la nostra inquietudine non è certo reclamare un articolo, bensì segnalare l'assenza di uno spazio dedicato a Pablo Medina, indipendentemente da noi di Antimafia Dos Mil o del Movimento Our Voice, il nucleo di giovani attivisti ed artisti (che attraverso l’arte lottano contro la mafia) che, dal 2014, ci accompagnano sempre nelle nostre visite annuali e anche militanti in Paraguay.   

Cosa ha motivato questo silenzio giornalistico su Pablo Medina? Insistiamo con la domanda. E la ampliamo: Ci sono stati motivi - anomali o indiscreti – dietro le quinte di ABC Color, che hanno motivato questo silenzio? O, forse, si deve ad una decisione di minore rigore speculativo, e che se adatta alla semplice premessa che, oggi come oggi, il caso Pablo Medina ha perso importanza o forse al giornalismo paraguaiano (perché, credo di non sbagliare, anche in altri quotidiani di Asuncion è regnato il silenzio) poco importano adesso i martiri loro colleghi? Forse.  

Paraguay, oggi più che mai vive l'assedio del narcotraffico internazionale. Oggi più mai, si rende più che necessario riassestare, menzionare ed evocare un assassinio di mafia, anche se i suoi autori, mandanti e materiali, sono già stati condannati e carcerati. Oggi più che mai, si rende necessario dare visibilità al giornalismo paraguaiano, regionale e mondiale, ai nostri martiri, per continuare gomito a gomito nella lotta contro la narco politica in un paese alle porte di diventare un narco-stato, se purtroppo non lo è già. Oggi più che mai ci vorrebbe unione tra i giornalisti, ma non c’è, tanto meno coscienza, che domani uno di loro potrebbe essere – ancora una volta - vittima della mafia. Il panorama mi lacera, suscita in me ribellione, irritazione e sconcerto.  

Decisamente, ci chiama fortemente l'attenzione il silenzio di ABC Color su Pablo Medina in. Ne hanno pieno diritto, come mezzo stampa, di adottare questo atteggiamento, ma eticamente, moralmente, non lo approvo (né lo approvano i colleghi delle nostre redazioni), una decisione per niente coerente se consideriamo obiettivamente la linea adottata in precedenza, con omaggi e ricordi dell’operatore della stampa caduto nell’adempimento del suo dovere di informare. Nel passato sono state versate tante lacrime. Oggi invece c’è omertà ed insensibilità.

Proprio adesso, che la libertà di espressione ed il diritto ad informare in Paraguay vengono colpiti a puro piombo - ricordo alla direttrice Zucolillo che lo scorso settembre è stato ucciso a Pedro Juan Caballero, il collega Humberto Coronel - in un cruciale momento storico del Paraguay (letteralmente sommerso in un abisso di vita criminale, dentro una crisi sociale, economica e politica, che interessa differenti ambiti della vita nazionale), il giornalismo si richiama al silenzio, ergo, a calpestare la memoria di due delle sue vittime. È inammissibile, sinceramente.   

La questione è che Pablo Medina, il martire di ABC Color, è stato completamente ignorato - nell'ottavo anniversario della sua scomparsa fisica per essersi dedicato appieno alla sua professione – dall'azienda per cui lavorava.  È l’unica cosa evidente negli ultimi giorni.   

Ritengo, considerando la situazione, che ignorarlo da parte dell’azienda è stata una delle decisioni più inspiegabili, più irrispettose e più svergognate adottate dall’ufficio di redazione di un quotidiano prestigioso.   

E mi è difficile credere, sinceramente, che l'impresa giornalistica ABC Color abbia pianto lacrime di coccodrillo in tutti questi anni. Perché arrivare al silenzio, dopo tante lacrime, equivale in realtà, ad avere versato lacrime di coccodrillo.   

E questo, onestamente, è difficile da digerire signora direttrice Zucolillo. E per concludere le dico, sempre rispettosamente, che l'assenza del ricordo alla memoria di Pablo, il suo giornalista assassinato, non è passata inavvertita, né nelle strade di Asuncion, né in tutto il Paraguay, e oltre i limiti territoriali.  

ARTICOLI CORRELATI

La memoria di Pablo Medina, amico e collega ucciso dalla Mafia

Pablo Medina, un faro per la gioventù

Paraguay: storica condanna a 36 anni di carcere a uno dei killer di Pablo Medina e della sua assistente

Chi ha ordinato di uccidere Pablo Medina?

TAGS:

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos