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Blanca è stata uccisa da 5 uomini per porre fine alle ricerche di Betzabè, rapita dai narcos dei cartelli nel 2021

In Messico scompaiono ogni giorno giovani ragazze, secondo le fonti ufficiali ci sono 90 mila ragazze rapite dalle gang al servizio dei cartelli. Giovani donne che diventano merce sessuale nei bordelli, che finiscono nel cosiddetto pozzo nero dei desaparecidos. Se si ribellano vengono riempite di botte fino ad essere uccise con un colpo di pistola in testa.
Per interrompere le ricerche di Blanca Esmeralda Gallardo, una madre che disperatamente stava cercando sua figlia, è stata uccisa da 5 uomini con sette colpi di pistola, davanti alla fermata dell’autobus vicino alla loro abitazione. Si stava dirigendo a una fossa comune scoperta da altri genitori per ritrovare almeno il corpo della figlia.
La figlia 24enne Betzabè Alvarado è stata rapita il 13 gennaio del 2021 con la amica 22enne Fabiola Naruáez da tre uomini, secondo le testimonianze, vicino alla banca di Villa Frontera dove erano andate a operare un deposito.
La madre subito dopo la scomparsa della figlia, è andata alla polizia e ha denunciato l’accaduto, ma consapevole che le autorità non avrebbero ritrovato sua figlia ha iniziato a indagare da sola.
La polizia infatti apre i fascicoli e li mette in fondo alla pila dicendo alla famiglia: “Faremo le nostre indagini e le faremo sapere”, come riporta Repubblica. La polizia nella gran parte dei casi non ritrova nessuna giovane ragazza scomparsa, probabilmente non svolge le indagini come dovrebbe forse anche per paura di chi veramente comanda quelle regioni, infatti chi indaga spesso viene ucciso.
Blanca ha iniziato le ricerche dall’ultimo segnale gps del telefono della figlia, ossia da Villa Franca, si è recata nel luogo e ha mostrato una foto della figlia agli abitanti del luogo per capire se l’avessero visto. Dalle informazioni raccolte ha scoperto che Betzabè e l’amica Fabiola sono state rapite lì da tre uomini. Due settimane dopo il cellulare della giovane è stato riacceso e il segnale gps indicava una casa, Blanca è andata alla polizia e li ha pregati di intervenire, i poliziotti si sono recati alla casa in cui abitava una coppia, l’uomo è stato ucciso mentre provava a scappare e la donna è stata arrestata e alle forze dell’ordine ha detto di aver trovato il cellulare per strada e di averlo preso, ma di non sapere nient’altro.
Nella disperazione Blanca ha iniziato a cercare per tutti i bordelli di Puebla, tra minacce e insulti, l’hanno fatta inginocchiare e con la pistola puntata alla testa le hanno ordinato: “Non cercarla più”. Lei ha ignorato tutti gli avvertimenti e ha sperato fino all’ultimo istante di ritrovare sua figlia.
Moltissimi genitori cercano tutti i giorni in Messico i propri figli spariti nel nulla, fermati solamente dai colpi di pistola che li uccidono, lo stesso destino di Blanca è toccato anche ad altri padri e madri in questo anno tra cui Rosario Rodríguez, Brenda Jazmín, Ana Luisa Garduño.
Tutto questo è inaccettabile! Non è ammissibile che chi dovrebbe proteggere i propri cittadini, ossia lo Stato, rimanga indifferente o non svolga azioni concrete per porre fine al traffico di vite umane. Non è accettabile che siano i genitori a dover cercare i propri figli senza l’aiuto di chi invece quelle indagini dovrebbe svolgerle, ma solamente aiutati da altri genitori che si sono ritrovati nella stessa situazione o da associazioni.

Foto: it.depositphotos.com

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