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Non è stato raggiunto alcun risultato nella giornata di domenica. Si va al ballottaggio il prossimo 30 ottobre. Jair Bolsonaro e Luiz Inacio Lula da Silva, si confronteranno nuovamente e sarà la volta definitiva. Determinante per il futuro del Brasile.
La giornata elettorale ha visto quasi il pareggio delle preferenze. Voto per voto, minuto dopo minuto, si andavano definendo le richieste di un Paese attraversato da due ideologie notoriamente opposte ed evidenti: una sinistra di Lula da Silva e una estrema destra di Jair Bolsonaro.
Pur non sapendo ancora con certezza chi sarà il capo dell’esecutivo brasiliano, in queste elezioni presidenziali è stato rinnovato il Congresso e sono stati eletti i governatori regionali.
In un contesto di aspettative e incertezze, i brasiliani ed il mondo intero hanno gradualmente preso coscienza che, ormai con il 96,93% dei voti scrutinati, il Tribunale Superiore Elettorale (TSE), come riportato ufficialmente nel loro sito web, ha comunicato che era inevitabile passare dal ballottaggio. Alle 21:00 di questa domenica, la situazione era la seguente: Bolsonaro era al 43,68% di preferenze e Lula da Silva al 47,88%. Da Silva ha superato l'attuale presidente Bolsonaro senza però ottenere la metà più uno dei voti validi per essere eletto in questo primo turno.
La situazione è diventata quindi estremamente pesante per il popolo brasiliano e per il paese. Una sfida elettorale estremamente particolare in un contesto di malcontento generalizzato sul governo di Bolsonaro, e che è stata un vero schiaffo per chi considerava Lula da Silva come favorito. Tuttavia, si è sentito il  duro colpo  di una massa popolare stufa di Bolsonaro. E questo almeno è confortante.
Il leader del Partito de los Trabajadores (dei Lavoratori), Lula da Silva sta probabilmente festeggiando, perché questi risultati mettono Bolsonaro alle strette. Il popolo dovrà riflettere nei giorni che verranno, perché tutto è appeso ad un filo. Il cambio di gestione si sente nelle strade del Brasile, ma l’azione terroristica instaurata da Bolsonaro non passa inosservata, sfortunatamente.
Oggi il popolo brasiliano è letteralmente diviso. È sotto una spada, la spada dell’incertezza, che deve allontanare urgentemente. Il fascismo continua ad aggrapparsi a certe masse umane e questo dovrebbe essere invertito con una buona campagna elettorale nei prossimi giorni. È inevitabile.
Lula da Silva, parlando con la stampa internazionale, a San Bernardo do Campo nella regione metropolitana di San Paolo, luogo dove iniziò la sua carriera politica anni fa, ha affermato: “Il Paese ha bisogno di recuperare il diritto di essere felice. Vogliamo un paese che viva in pace, con la speranza e che creda nel futuro” e ha aggiunto: “Nel 2018 non ho potuto votare perché ero in carcere, vittima di una menzogna, e quattro anni più tardi mi trovo a votare nel  riconoscimento della mia totale libertà e la possibilità di essere nuovamente Presidente di questo paese e tornare alla normalità”.

Foto © Imagoeconomica

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