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Il capitano in pensione Ramón Larrosa dovrà scontare una pena di 7 anni di prigione

Quarantotto anni dopo le torture, finalmente è stato condannato il repressore Ramón Larrosa per crimini contro l’umanità per aver   arrestato e torturato, insieme ad altre persone nel Battaglione di Fanteria n. 8, nel maggio del 1974, il cittadino Hermes Pastorini, sindacalista e simpatizzante - ma non iscritto - del Partito Comunista, il capitano in pensione dovrà scontare una pena di sette anni di reclusione, essendo il responsabile degli interrogatori in quel luogo. Larrosa era capitano di Fanteria nel Battaglione ed era anche il contatto con l’intelligence.
Il caso era stato presentato alla giustizia nel 1986 ma a causa della legge sulla prescrizione che annullava “la pretesa punitiva dello Stato”, non è stato possibile giudicarlo fino al 2011, anno in cui fu emanata una legge interpretativa che ha permesso di stabilire delle deroghe alla legge stessa per poter giudicare i criminali, anche se funzionari pubblici civili e militari.
Pastorini, 31 anni all’epoca dei fatti, fu arrestato il 14 maggio 1974 a Paysandú, nella casa dove abitava con sua moglie e i suoi tre figli, di 5 e 2 anni e un piccolo di 3 mesi, che era tra le braccia della donna. I militari lo circondarono puntandogli contro le armi e lo portarono al Battaglione dove fu torturato con scariche elettriche della ‘picana’ (pungolo elettrico), e sottoposto al ‘submarino’ (un secchio pieno di escrementi nel quale si immergeva la testa del detenuto)  e altri abusi immorali e non etici.
L'uomo fu picchiato e accusato di essere “comunista”, “tupamaro” e “sedizioso” secondo la sentenza. Come lui, Juan Alfredo Acevedo, José Daniel Curti, Roberto Hugo Di Santo, Bruno Machado y José Ramón Ruiz, furono portati nello stesso luogo e sottoposti a torture e altri abusi simili.

Foto di copertina: donde-estan.com

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