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Il Presidente americano intervistato da "Cbs News"

Gli Stati Uniti interverrebbero a difesa di Taiwan in risposta a un'invasione da parte della Cina. Lo ha ribadito il presidente Usa Joe Biden, nel corso di un'intervista all'emittente televisiva "Cbs News". Biden ha chiarito che in caso di guerra a Taiwan, l'intervento della prima potenza mondiale sarebbe diretto, contrariamente a quanto sta accadendo in Ucraina. Biden ha inoltre affermato che "c'è già stato un attacco senza precedenti", un apparente riferimento alle vaste manovre militari che la Cina ha intrapreso attorno all'isola il mese scorso. 
Secondo il Washington Post sarebbe questa la "più chiara dichiarazione recente di Biden su quanto gli Usa sarebbero disposti a spingersi per sostenere Taiwan a livello militare". Sulla questione il presidente americano è intervenuto più volte negli ultimi mesi e in ogni occasione l'Amministrazione è sempre intervenuta per sottolineare che non è cambiata la politica americana su Taiwan, isola di fatto indipendente ma che Pechino considera "parte inalienabile" del suo territorio. 
Ad una richiesta di chiarimento, la Casa Bianca ha affermato che le parole del presidente non implicano nessun cambiamento nella politica Usa relativa a Taiwan: "Il presidente si è già espresso prima d'ora, non ultimo in occasione della sua visita a Tokyo all'inizio di quest'anno", ha dichiarato un portavoce della presidenza Usa. 
Biden rispondeva sempre "sì" alla domanda se fosse disposto a un coinvolgimento militare per difendere l'isola. "E' l'impegno che abbiamo preso", diceva, aggiungendo di "concordare con la politica di un'unica Cina, ma l'idea che (Taiwan) si debba prendere con la forza, solo con la forza, non è giusta". La politica statunitense di "ambiguità strategica" verso Taiwan non è cambiata, diceva poi lo stesso Biden il giorno dopo a margine del vertice Quad, che riunisce Stati Uniti, India, Australia e Giappone. 
Ovviamente, dopo l'intervista, non sono mancate le reazioni. 
Taiwan ha ribadito il proprio "grazie" al presidente americano per il "sostegno solido". Non solo. Taipei ha anche assicurato che continuerà a lavorare con gli Usa e altri Paesi, a rafforzare le sue capacità di autodifesa per salvaguardare insieme nella regione dell'Indo-Pacifico l'ordine internazionale basato sulle regole. 
Pechino, invece, se la prende con il presidente americano, denunciando quella che considera "una grave violazione" degli impegni di Washington "a non sostenere l'indipendenza di Taiwan" e un "brutto segnale" di supporto alle "forze separatiste che militano per l'indipendenza" dell'isola.

Foto: it.depositphotos.com

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