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La Kirchner ha manifestato la sua gratitudine a Dio questo lunedì insieme a ‘curas villeros’ (preti delle baraccopoli) e ad altri religiosi

Due notizie hanno scosso la società argentina nelle ultime ore. La prima - seguendo un ordine cronologico - è che una voce femminile al numero di emergenza 911 - da La Plata – ha avvertito che Cristina Kirchner è minacciata di morte; e la seconda che la vicepresidente durante una riunione nel Senato con rappresentanti religiosi – ‘curas villeros’ e ‘opzione per i poveri’ – ha detto emozionata, di sentire di essere viva “grazie a Dio e a alla Madonna”, in riferimento all’attentato fallito dello scorso 6 settembre.
Notizie che stanno facendo il giro del mondo mentre è in corso una mediatica e complessa investigazione giudiziale su un fatto che ha colpito il paese intero e il mondo.
Sulla minaccia di morte, la stampa locale non ha rilasciato dettagli.
Lunedì pomeriggio, attraverso una chiamata telefonica al numero di emergenza 911, da La Plata, una voce femminile ha riferito l’intimidazione verbale. Sono scattate subito le indagini di rigore per identificare l’identità della persona e il punto esatto da cui è stata effettuata la chiamata. Al momento di redigere il presente articolo questi due aspetti non sono stati ancora chiariti.
È stata disposta invece, quasi immediatamente da parte delle autorità, la denuncia dell’accaduto al giudice federale María Eugenia Capuchetti, che cura il procedimento per il fallito attentato e che ha ordinato il rafforzamento della scorta della vicepresidente, disponendo anche il segreto istruttorio.
La telefonata diceva letteralmente che c'era l’intenzione di uccidere Cristina Kirchner, annuncio che non è stato preso alla leggera dal magistrato che, come dicevamo, ha incaricato chi di dovere di occuparsi del tema della sicurezza personale della seconda carica del Governo nazionale.
Lo stesso ministro della Sicurezza, Aníbal Fernández, ha detto, ad esempio: “Non bisogna minimizzare niente, altrimenti poi inizi a preoccuparti delle cose che non hai fatto quando avresti dovuto farle”.
Nel frattempo, nell’ambito delle indagini giudiziarie in corso, sono stati fermati ed imputati Fernando Sabag Montiel e Brenda Uliarte, fidanzati, che sarebbero seriamente coinvolti. Recentemente il magistrato, tra le persone indagate, ha disposto l’arresto di una donna presumibilmente coinvolta nell’organizzazione del fallito attentato contro il vicepresidente: ci stiamo riferendo ad un'amica di Uliarte, di nome Agustina Díaz, che Brenda chiamò qualche minuto dopo che il suo fidanzato Fernando, premesse il grilletto.
Inoltre, in queste ultime ore, il giudice ha disposto il fermo di un'altra persona che sarà indagata. Si tratta di Nicolás Gabriel Carrizo, amico di Fernando Sabag, il presunto venditore di ‘copos de nieve’, intervistato a Telefe insieme a Brenda Uliarte, e che è considerato il leader del gruppo noto come “Los Copitos”. Da definirsi nelle prossime ore il suo eventuale coinvolgimento nei fatti accaduti in un contesto piuttosto complesso.
Ed è proprio in questo ambiente di indagini (con grande ripercussione mediatica), che la vicepresidente Cristina Kirchner ha avuto un incontro nel Senato con i religiosi sopracitati, insieme anche a persone laiche. La stessa Cristina Kirchner ha diffuso un video dell’incontro nelle sue reti sociali.
Con incredibile rapidità le parole della vicepresidente hanno fatto il giro del paese e del mondo; con un impatto quasi simile al momento dell’attentato fallito. Come si può vedere nel video la signora Cristina Kirchner, visibilmente emozionata, ha parlato del momento in cui le hanno puntato l'arma.
“Volevo che la mia prima attività pubblica fosse con voi. Sento che sono viva grazie a Dio e alla Vergine. Mi sembrava che, se dovevo ringraziare Dio e la Madonna, dovevo farlo con voi”.
I rappresentanti religiosi le hanno manifestato il loro appoggio, con alcune oratorie e, a chiusura dell'evento, la vicepresidente ha preso la parola.
Senza dubbio, l’incontro ha messo un punto per quanto riguarda il fatto della visione intima della vicepresidente, incentrando quanto accaduto su una questione di Fede, l’essere uscita illesa dalla situazione. E questo è stato decisamente commovente per la società argentina. Inedito, e molto chiaro, da parte sua.
Ma quello che continua a non essere chiaro è l'iceberg che è sotto il riprovevole episodio dell’attentato contro la vicepresidente.
Che ci sia una trama di odio, di interessi, di intrighi e di ideologie che cercano di destabilizzare ogni cosa sul suo cammino, è innegabile.

Foto: it.depositphotos.com

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