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In Colombia si cerca in ogni modo di far luce su un attentato criminale perpetrato attorno alle 02:30 di domenica contro una coppia di giornalisti - Leiner Montero Ortega, di 37 anni e Dilia Contreras Cantillo, di 39 anni – a nord della Colombia, nel dipartimento di Magdalena. I due operatori della stampa erano a bordo di un’automobile che è stato intercettato a circa 16 km. dalla località Fundación, lungo la strada che la collega al comune di El Copey.

Gli assassini erano alla guida di una motocicletta e già a breve distanza dall’auto, impugnando armi di grosso calibro, hanno sparato contro i due giornalisti seduti nei sedili anteriori della macchina, mentre un terzo occupante del veicolo, di nome Joaquín Gutiérrez, è risultato ferito ma non a rischio di vita.  

Sono in corso indagini per individuare i moventi dell’attacco – non si scarta l’ipotesi che siano legati all’attività professionale delle vittime -. Le prime verifiche della polizia fanno sapere che poco prima Montero Contreras e Gutiérrez erano presenti ai festeggiamenti popolari della città Santa Rosa di Lima, e sarebbero stati protagonisti di un incidente con alcune persone residenti nel posto, ma non è stato chiarito ancora l’episodio e si attende la testimonianza della persona ferita, essenziale per conoscere la verità dei fatti. Ad ogni modo le autorità competenti prendono in seria considerazione che nella zona operano gruppi criminali che operano nel narcotraffico, come ad esempio il “Clan del Golfo.

Stupore ed indignazione sono i sentimenti che predominano nella regione del dipartimento Magdalena alla notizia dell'attentato. L’impegno professionale dei due giornalisti era molto noto nel nord colombiano. Leiner Montero era direttore e proprietario dell'emittente Portal Sol Digital Stereo, mentre Dilia Contreras esercitava la sua professione in città come Santa Marta e Bogotà. 

Le tre persone sono salite in auto, alla guida c’era Montero e il copilota Dilia Contreras, mentre Gutiérrez si è seduto sul sedile posteriore. Già lontani dal luogo dei festeggiamenti, si è avvicinata la moto con i due uomini a bordo che indossavano dei caschi e hanno sparato contro colpendo organi vitali e provocando la morte sul colpo, e ferendo la terza persona.

I sicari si sono dati subito alla fuga senza lasciare traccia, lasciandosi alle spalle una scena dantesca che ha causato commozione tra gli abitanti che hanno subito avvisato le autorità, e fornito i primi soccorsi a Gutierrez che è stato portato all’ospedale di Fundacion dove è ancora internato.   

La testimonianza di Gutiérrez sarà di somma importanza per determinare non solo le circostanze dell'attacco, ma anche le cause e in quale contesto sono maturate. Alcune versioni fanno riferimento alla forte discussione tra giornalisti e altre persone partecipanti alla festa. 

È evidente che la Colombia continua ad essere scenario indiscutibile di sfrenata violenza che fanno parte della criminalità imperante, dove sempre il giornalismo è oggetto sensibile eletto per chi transita al margine della legge. 

Da differenti ambiti del giornalismo locale ed internazionale si sono lanciati ripudi per questo attentato, mentre a livello delle autorità le promesse che i fatti si investigheranno non sono stati, né stanno, assenti. 

La sofferenza delle famiglie dei colleghi assassinati e dell'uomo ferito, deve convivere con un ambiente di incertezze rispetto all'agire della giustizia che si è mantenuta sempre distante dalla verità, perché l'impunità è stata sfortunatamente sempre un ingrediente abituale intorno a fatti di questa natura. 

In questo caso specifico, secondo informazioni di organismi di Diritti umani, questo duplice attentato sarebbe il primo del 2022 contro giornalisti, ed il numero 162 ad oggi, a contare dal primo omicidio in cui la vittima fu il giornalista Eudoro Galarza Ossa, nell’ottobre del 1938. Il primo di un lungo elenco di esecuzioni. L’ultimo della serie risale all'anno scorso, il 19 settembre: vittima il giornalista Marcos Efraín Montalvo colpito a morte da proiettili criminali nella Valle del Cauca. 

Si piange in Colombia per quanto accaduto; lacrime - anche nostre - che si sommano a quelle delle famiglie e degli amici dei giornalisti, ed a quelle dei numerosi attivisti sociali e rurali assassinati in Colombia, negli ultimi mesi ed anni. 

È già sufficiente!

Foto di copertina: pagina12.com.ar

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