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Blitz all’abitazione dell’ex ministro sospettatodi legamecon narcotrafficante

Questo martedì mattina ci siamo svegliati con una notizia che scioccato l'ambiente giornalistico e politico; nessuno si sarebbe aspettato questa decisione della Procura. 

Nella pagina Facebook.com del Ministero Pubblico del Paraguay si legge: “I giudici hanno imputato l’ex ministro dell'Interno di corruzione passiva aggravata da legami con narcotrafficante”.

“I giudici Osmar Legal ed Alicia Sapriza hanno imputato l'ex ministro dell'Interno, Arnaldo Giuzzio, per Corruzione Passiva Aggravata e hanno sollecitato misure alternative alla prigione. Il signore Arnaldo Giuzzio, ex funzionario dello Stato paraguaiano, è stato primo ministro del Ministero dell'Interno, dal 22 gennaio 2021 al 22 febbraio 2022 e tra i suoi compiti amministrativi gestiva le spese, rilasciando autorizzazioni per gare d’appalto e decidendo su fornitori, servizi e di conseguenza sottoscrivendo  i  relativi contratti”.

Segnalano inoltre: “In questo ordine di cose, dal mese di Luglio 2021 fino a febbraio 2022, Arnaldo Giuzzio, in qualità di Ministro dell'Interno, ha mantenuto costanti comunicazioni con Marcus Vinicius Espindola Marques, il quale dirigeva ed amministrava le imprese Black Eagle Group S.A ed Ombú S.A., con diverse attività commerciali, tra le quali affitto e blindatura di veicoli e aspirava ad essere fornitore dello Stato, tramite questo rapporto di amicizia con l’ex ministro. Marcus Vinicius Espindola M. è attualmente detenuto in Brasile per narcotraffico. In virtù di questo loro rapporto il signor Giuzzio, nel pieno esercizio delle sue funzioni come ministro dell'Interno, ha accettato servizi di blindatura di veicoli per la Polizia Nazionale, si presume in carattere di cortesia da parte del signore Vinicius Espindola. Allo stesso modo, avrebbe accettato in prestito, a titolo gratuito, un veicolo per uso personale e familiare. D'altra parte, ci sarebbero stati degli incontri personali tra le persone citate negli uffici delle firme commerciali di Marcus Vinicius Espindola.

Affermano anche: “Inoltre, tramite WhatsApp, nell’ottobre del 2021 Marcus Vinicius gli ha inviato un link di una notizia giornalistica che riguardava un procedimento, in territorio brasiliano, sul caso Lava Jato, che riguardava una perquisizione nell'abitazione di Antonio Joaquín Da Mota e dove il ministro dell'Interno lo ringrazia e gli dice ‘parlo loro'”. 

“In un'altra occasione avrebbe avuto accesso a servizi di blindatura di veicolo destinato ad un operativo di sicurezza, anche questo offerto come 'cortesia', e grazie al quale avrebbe avuto accesso ai meccanismi di sicurezza. Inoltre, il signore Arnaldo Giuzzio era a conoscenza delle aspirazioni del signore Vinicius Espindola di essere scelto come fornitore dello Stato”.

Il comunicato pubblicato dalla Procura conclude: “Sono stati offerti altri servizi all'istituzione in settori differenti a quelli destinati al mantenimento, blindatura e riparazione di veicoli e considerando l’assenza di una convocazione di gare d’appalto pubbliche, quindi  è andato contro le  sue legittime funzioni”. 

Il verbale di imputazione sarebbe stato formulato e firmato lo scorso 12 agosto, ma solo questo martedì è stato reso pubblico, dopo la perquisizione dell'abitazione di Arnaldo Giuzzio. 

Giuzzio ha dichiarato a radio Monumental 1080 AM che in quel momento non si trovava nel domicilio. La direttiva è stata accolta dai figli dell'ex ministro dell'Interno. 

“Stanno perquisendo il mio domicilio per trovare qualcosa che mi vincoli con questa organizzazione”, ha affermato Giuzzio che ha definito il procedimento una “vendetta” da parte del Ministero Pubblico. L’ordine di perquisizione inviato a Giuzzio via WhatsApp, “avrebbe come obiettivo cercare notizie di operazioni, cellulari, apparecchiature informatiche, trasferimento di risorse, documenti di pagamento, tra altri vari documenti sia della Segretaria Nazionale Antidroga (Senad) come del Ministero dell’Interno che siano vincolati allo schema di narcotraffico”.

Secondo quanto riferito nella pagina Facebook.com del Ministero Pubblico del Paraguay, “nell’ambito della perquisizione realizzata dai pm Alicia Sapriza dell'Unità Specializzata contro il Crimine Organizzato e dal pm Osmar Legal dell'Unità Specializzata per i Reati Economici ed Anticorruzione nell'abitazione dell'ex ministro dell'Interno, Arnaldo Giuzzio, imputato per corruzione passiva aggravata, sono stati sequestrati diverse apparecchiature informatiche e documentazione”. 

Nei prossimi giorni vedremo gli sviluppi di questa imputazione, se le ipotesi acquisiranno maggiore forza in base alle evidenze raccolte o al contrario. Ma senza dubbio ci saranno delle conseguenze non solo in ambito giudiziario, bensì politico-elettorale, avendo conto che siamo già in piena campagna in vista delle elezioni interne a dicembre del 2022 e le elezioni generali del 2023, e considerando che l’imputato è stato una figura importante del governo di Mario Abdo Benítez. 

In foto: ex ministro Arnaldo Giuzzio/screenshot video np.com.py 

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