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Sono trascorsi cinque anni dal vile assassinio di Rafael Nahuel

Questo primo maggio le comunità Mapuche La Lafken Winkul Mapu e Lof Relmu Lafken hanno reso pubblico un comunicato condannando la persecuzione di cui sono costantemente vittime da parte dello Stato argentino.
Ricordiamo che la Lafken Winkul Mapu, a 15 km dalla città di Bariloche nella Provincia di Rio Negro (Argentina), è il luogo dove il 25 novembre del 2017 fu assassinato Rafael Nahuel, di soli 21 anni, durante una spietata repressione ad opera del gruppo albatro nelle vicinanze del lago Mascardi (Bariloche).
Cinque anni dopo lo Stato continua ad opprimere queste comunità con tutti i mezzi a disposizione strumentalizzando anche l'apparato giudiziario contro le comunità autoctone.

A seguire il comunicato:

“Come già di pubblica conoscenza, continuiamo a resistere in questo territorio già da 5 anni.
Proseguiamo nella lotta nonostante, in tutto questo tempo, non sia cessata la persecuzione poliziesca e giudiziaria del sistema oppressore Wingka. La persecuzione e repressione sono state una costante contro pu lamuen pu pichikeche Ka pu peñi (tutti gli abitanti) di questo territorio. 
Innumerevoli i retroscena architettati da giudici e pubblici ministeri corrotti e razzisti come Betiana Cendon, associata al capo del C.O.E.R. Tra gli altri, tutti in complotto con i mainstream intenti a diffondere le sue bugie e generare la stigmatizzazione sociale. 
Il 3 e il 4 maggio pretendono di processare un wentru membro della nostra comunità, con una precisa imputazione: resistenza contro l'autorità e lesioni lievi. Il denunciante, un agente della corrotta polizia della provincia di Rio Negro: Fernando Raúl Uribe Oyarzo. 
Lo stesso agente che in ripetute occasioni si è avvicinato alla recinzione della Lof per provocare con insulti e spari dalla sua arma regolamentare contro chi controllava questo territorio. Una situazione che noi come comunità abbiamo denunciato pubblicamente mediante comunicati. 
Con questo processo pretendono di far tacere la nostra voce e lasciare un monito, ma sono lontani dal proposito di infondere in noi paura, di umiliarci o infangare la nostra lotta; al contrario, ogni giorno diventiamo più forti perché andiamo avanti con la dignità dei nostri kuifikecheiem (avi).
Non siamo soggetti alle decisioni che prende il Winka. Non chiederemo scusa per difendere quello che abbiamo ereditato dai nostri nonni, né restituiremo quello che abbiamo già recuperato, non faremo un passo indietro e continueremo a recuperare territorio affinché le nostre future generazioni non siano mai più schiavi dei Wingka. 
Sappiamo che hanno l'aiuto (oppure contano sull'aiuto) di infiltrati Yanakona, traditori che non sono ormai considerati come parte di questo popolo guerriero, in questo modo è evidente il totale razzismo del sistema giudiziario.
Tra pochi mesi ci sarà questo processo, mentre il procedimento per la fucilazione alle spalle del nostro weichafe Rafael Nahuel Iem non è giunto ancora ad alcun risultato.
Ed i veri ladri continuano ad usurpare il nostro territorio, continuano ad avvelenare le acque e la terra, assassinando le diverse specie di vita che si sviluppano nella Mapu, godendo dell'impunità e la complicità degli stessi che ci vogliono processare.
Continuiamo ad andare avanti senza arrenderci né mendicare. Incoraggiamo la nostra gente a continuare a recuperare territorio. 
Il sangue versato non si negozia, weichafe Rafael Nahuel iem vive nella nostra lotta.
Wewaiñ!!! Marichiwew!!!
Lafken Winkul Mapu Lof.
Relmu Lafken”.

Foto di copertina: anred.org

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