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E’ accusato di narcotraffico e porto illegale di armi

Un velivolo della Dea statunitense è volato la scorsa settimana dall'aeroporto internazionale Toncontin di Tegucigalpa con a bordo l'ex presidente dell'Honduras, Juan Orlando Hernandez, di cui gli Stati Uniti hanno ottenuto l'estradizione per una accusa, rivoltagli da un tribunale di New York, di narcotraffico e porto illegale di armi. Prima di lasciare il territorio honduregno Hernandez, 53 anni, ed ai vertici del potere in Honduras dal 2014 per due mandati presidenziali, ha diffuso attraverso sua moglie Ana Garcia, un video in cui ha insistito sulla sua innocenza. "Sono innocente - ha assicurato - sono stato e sono sottoposto a un processo iniquo". "La verità - ha poi detto - è una forza liberatrice, quando viene rivelata. E' la mia preghiera, quella della mia famiglia e quella di migliaia di famiglie honduregne affinché la verità sia rivelata e, nel mio caso, prevalga”. L'estradizione di Hernandez, è avvenuta oltre due mesi dopo il suo arresto, avvenuto il 15 febbraio 2022.

Secondo la giustizia Usa, dove ieri è iniziato il processo a carico di Hernandez, l’ex presidente avrebbe tra il 2004 e il 2022 avuto un ruolo nelle manovre che hanno portato "molteplici carichi" di cocaina in Honduras, dalla Colombia e dal Venezuela e non solo. La stima è quella di circa 500 mila chilogrammi di sostanze stupefacenti con destino finale proprio gli Stati Uniti. I procuratori del distretto sud di New York accusano Hernandez di aver ricevuto milioni di dollari dai narcotrafficanti in cambio della protezione dei loro affari rispetto alle indagini e alle possibili sentenze della magistratura.

La richiesta di estradizione identifica Hernandez come collegato a reati di "cospirazione per importare sostanze proibite" e "possesso di armi da fuoco, comprese mitragliatrici, in appoggio all'importazione di narcotici".

Nel corso degli otto anni di governo Hernandez, almeno 32 onduregni accusati di traffico di stupefacenti sono stati estradati negli Usa, molti dei quali condannati. Tra questi anche Juan Antonio "Tony" Hernandez, fratello dell'ex capo dello Stato, cui e' stato comminato l'ergastolo, che potrebbe essere tra i testimoni del processo. l fascicolo sull'ex presidente è parte di una più ampia manovra portata avanti dagli inquirenti statunitensi nei confronti di alti funzionari dell'Honduras. Mercoledì, la Corte Suprema ha ratificato l'estradizione negli Usa di Juan Carlos Bonilla, l'ex capo della Polizia nazionale accusato di aver coordinato operazioni di traffico di stupefacenti proprio per conto dell'ex presidente Hernandez. L'alta corte ha confermato all'unanimità la decisione presa dal tribunale di primo grado, soddisfacendo cosi' la richiesta del tribunale del distretto Sud di New York. L'uomo, conosciuto con il soprannome di "El Tigre”, era stato arrestato lo scorso 10 marzo. Capo della polizia tra il 2012 e il 2013, Bonilla avrebbe usato il suo incarico per "facilitare il traffico di cocaina e l'uso della violenza, arrivando all'omicidio, per proteggere" criminali "collegati a un gruppo politico che comprende anche Juan Antonio Hernandez”, ex deputato e fratello dell'ex presidente.

Foto di copertina © Casa de América/Flickr

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