Un altro attivista ucciso nel dipartimento dell'Arauca
Il numero dei contadini uccisi dai gruppi armati in Colombia aumenta spaventosamente. Oggi, siamo costretti a rendervi conto di un altro assassinio, la vittima è il leader contadino Jhon Jairo Esquivel, di anni 28, la cui vita è stata spenta a colpi di arma da fuoco nel dipartimento dell’Arauca, nella parte orientale del paese.
Le prime informazioni che arrivano alla nostra redazione non forniscono al momento dettagli sul fatto. Resta il fatto che ci viene notificata la notizia drammatica di una nuova azione violenta contro un attivista contadino, la vittima numero 55 tra i leader sociali impegnati in cause di alto valore umanitario in diverse zone della Colombia.
Chi era Jhon Jairo Esquivel? Era un coraggioso e dinamico membro della ‘Guardia Interetnica e Popolare del Centro Oriente’ e membro dell'Associazione Nazionale Contadina José Antonio Galán Zorro (Asonalca).
Proprio i dirigenti di Asonalca hanno sottolineato, in un esplicito comunicato, che da tempo da questa realtà contadina viene denunciata con forza la violenza esercitata contro i leader sociali da parte dei gruppi armati di questa zona della Colombia, ritenendo inoltre responsabile lo Stato per le azioni commesse contro il movimento sociale.
Come è ormai norma e consuetudine in Colombia, particolarmente nelle zone rurali nell’ambito delle organizzazioni contadine, da diversi mesi a questa parte è stata condannata e denunciata tutta questa escalation di violenza contro i leader sociali, in base al presupposto secondo cui questi fatti sono la conseguenza della impunità con cui operano i gruppi militari all’interno del comune.
Aggiungiamo in particolare che dallo scorso 2018 sono aumentate le violenze nei comuni di Arauquita, Fortul, Saravena e Tame, con scontri tra le autorità regionali e locali e la popolazione civile, come dimostra l’allerta recentemente lanciata dalla ‘Defensoría del Pueblo’ (Ufficio del Difensore Pubblico).
John Castro, amico personale del leader contadino assassinato e anche noto difensore dei diritti umani, ha detto dell'attacco: "È una perdita immensa e irreparabile per il movimento contadino di Fortul, per la sua comunità, per il suo lavoro sociale e in difesa del territorio. John è stato uno dei combattenti contro lo sfruttamento minerario ed energetico nel Dipartimento".
Il dolore che questi attacchi provocano nelle famiglie dei caduti e nelle comunità a cui appartengono è indescrivibile e - tale azione vigliacca a mano armata - non è che la più sfacciata dimostrazione di forza da parte di chi detiene il potere, in un Paese dove la violenza è una delle protagoniste più detestabili della vita colombiana, da più di 50 anni.
Si tratta di un fatto che non ci lascia indifferenti, tanto meno lontani, perché le lotte sociali non hanno confini, così come avvertiamo allo stesso modo l’attacco del fascismo e degli autoritarismi esercitati dai vertici dei governi che si allontanano dalle realtà sociali, nei limiti territoriali di loro competenza.
Insomma, la Colombia è uno dei paesi fratelli dell’America Latina segnato dalla violenza più ripugnante, esercitata insistentemente e impunemente contro persone oneste che hanno compreso che la lotta sociale fa parte dei compiti più essenziali che le comunità hanno per svilupparsi e progredire in pace.
Una pace che si macchia vigliaccamente, con crudeltà e malvagità, di vite umane che finiscono per diventare martiri della società colombiana.
Foto di copertina: radionacional.co