Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Ad iniziare da David Castillo fino ai mandanti esterni

Nei sei anni trascorsi nel tentativo di trovare giustizia sull'assassinio di Berta Cáceres sono venuti alla luce numerosi fatti riguardanti la costruzione della diga idroelettrica Agua Zarca. È stata denunciata la violenza esercitata dall'impresa DESA e i suoi legami con personaggi potenti. L’attacco contro Berta Cáceres ed altri attivisti sociali ha inizio dopo la concessione illegale del fiume Gualcarque alla società Desarrollos Energéticos S. A. di CV (DESA), per la costruzione della diga idroelettrica Agua Zarca, in un clima di colpo di Stato nel paese centroamericano nel 2009. Nel 2010, Berta Cáceres e il Consiglio comunale Civico delle Organizzazioni Popolari e Indigene dell’Honduras (COPINH) presentarono 51 denunce contro progetti che avevano ottenuto concessioni e licenze in maniera illegale nei territori del popolo Lenca. I fatti di corruzione che hanno permesso la messa in funzione di Agua Zarca hanno favorito investimenti di banche internazionali e l’intervento di operatori dello Stato che agirono di comune accordo con la famiglia Legale Zablah, proprietaria del progetto, sicuramente al fine di favorire i suoi interessi economici. Uno dei principali attori di quella strategia che ha portato alla morte di Cáceres è stato il governo USA. Sebbene non ci siano prove dirette che lo vincolino alla pianificazione ed esecuzione del crimine, ci sono prove del sostegno che dava al progetto e dell’addestramento militare offerto a persone che parteciparono all'assassinio. Alcuni Enti finanziari aderirono al progetto, come già abbiamo detto. Ad esempio la Banca Mondiale, l'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale, USAID, la Banca Centroamericana di Integrazione Economica BCIE, il FMO dell'Olanda, Finn Fund della Finlandia ed il Voith Hydro con sede in Germania, Banca Lafise. L'USAID e la sua altra facciata nell’adempiere l'agenda segreta statunitense, si inserisce anche in Agua Zarca, firmando un accordo con l'impresa DESA nel dicembre del 2015, quando ormai erano già cinque anni che il conflitto andava avanti, e c'erano denunce contro DESA per gravi violazioni dei diritti umani contro le comunità locali, che resistevano allo sfruttamento. Tuttavia, l'USAID firmò con DESA un accordo per un progetto di assistenza nella zona.   Sergio Rodríguez, condannato per complicità nell'assassinio di Berta, era un intermediario dell’azienda in quell'accordo, come dimostrato dalle indagini del caso. Quando l'accordo fu firmato, i piani per uccidere Berta, e che Rodríguez contribuì a pianificare, erano già in agenda.  Secondo quanto denunciato dal Copinh, il direttore finanziario Daniel Atala Midence era in contatto frequente con David Castillo, che a sua volta  comunicava con l’antico capo di sicurezza di DESA, il quale coordinava il capo dei sicari. Sembrerebbe che la strategia prevedesse che gli assassini non avessero alcun contatto con i dirigenti dell'impresa: i vertici più importanti sono membri della potente famiglia onduregna Atala Zablah, che aveva anche stretti legami con l'ex governo di Orlando Hernández. Fino ad oggi sono state condannate sette persone: Sergio Ramón Rodríguez, Douglas Geovanny Bustillo, Mariano Díaz Chávez, Henry Javier Hernández, Edwin Rapalo, Edilson Duarte Meza e Óscar Torres. David Castillo, condannato a Luglio del 2021, è in detenzione preventiva in attesa di condanna definitiva per essere il nesso tra la squadra di sicari ed i dirigenti dell'impresa DESA, e per essere stato lui a organizzare la logistica ed il pagamento. È ancora lungo il percorso per arrivare a una giusta risposta da parte della giustizia che coinvolga i mandanti, che hanno finanziato e pianificato l'assassinio. I dettagli noti fino ad ora dicono molto sulla struttura criminale che si è resa protagonista di questi assassini per lungo tempo. Un dettaglio da sottolineare e che emerge dalle indagini è la partecipazione di elementi dell'esercito dell’Honduras. Degli individui coinvolti nel caso, cinque sono relazionati con l'esercito e diversi di loro hanno avuto addestramento militare in nordamerica.  Gli ufficiali dell'esercito addestrati militarmente negli USA e coinvolti nell’omicidio di Berta sono David Castillo ed il Maggiore Mariano Díaz Chávez. David Castillo, presidente dell'impresa DESA ed accusato come coautore del crimine, era stato vice-tenente dell'Intelligence Militare delle Forze armate dell’Honduras e sarebbe stato addestrato nell'accademia militare degli Stati Uniti West Point. Secondo quanto afferma il Copinh, il maggiore Mariano Díaz Chávez, sarebbe stato addestrato nel Comando Sud di Operazioni Speciali degli Stati Uniti (SOCSOUTH) quando si trovava nel 15° Battaglione nella regione del Bajo Aguán nel 2012.  Le evidenti connessioni tra l'USAID, il Comando Sud ed i progetti di sfruttamento dell'ecosistema con individui che agiscono da sicari, non sono fatti da prendere alla leggera e rispondono ad una logica pianificata sulla base della storica e disuguale relazione tra USA e Honduras. Mentre si consolidava la frode elettorale nel 2017 con l'avallo statunitense, l'ex presidente Juan Orlando Hernández veniva segnalato da procure di New York, per avere partecipato attivamente al traffico di tonnellate di cocaina agli Stati Uniti. Se osserviamo attentamente, non ci può sorprendere una relazione alquanto  speciale tra Honduras ed USA. Honduras è  una base operativa per il governo di Washington da anni, nella base militare Palmerola. Stati Uniti ha utilizzato Soto Cano come una delle basi statunitensi più grandi del mondo, ed oggi ospita soldati yankee della Task Force Congiunta-Bravo del Comando Sud. Al momento, non sono stati né imputati né processati le veri menti di questa associazione criminale nonostante le indagini siano in corso da anni. La sentenza contro Castillo servirebbe apparentemente ad incentivare ad un'investigazione seria che porterebbe a identificare tutte le persone coinvolte in questo crimine e il loro conseguente affidamento alla giustizia. Oggi con l’insediamento del nuovo presidente Xiomara Castro, la speranza di riprendere quella lotta si rinnova, e si rispecchia nell’impegno assunto dal nuovo governo per una nuova riconciliazione, appoggiando la lotta dei popoli originari. Speriamo che questo impegno non tramonti. Nel frattempo, la lettura della sentenza contro David Castillo, da parte del Tribunale Penale Territoriale di competenza è fissata per il quattro aprile, con un ritardo di oltre nove mesi. Alla fine, nonostante stratagemmi e dilazioni la resa di conti arriva sempre. Ora resta solo continuare a frugare nel marciume del potere servile che si è costruito, per tanto tempo, nelle lontane terre dell'America Centrale, e dal frondoso fogliame ascoltiamo ancora, più forte che mai, un epico - e sempre presente - appello di Berta Cáceres che restituisca l'equilibrio assoluto alle nostre comunità: “Credevano che l'impunità fosse eterna, si sbagliano, i popoli sanno fare giustizia”.

Foto © UN Environment

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos