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Lo sconvolgente racconto dei genitori del defunto è una forte denuncia contro l'abuso di potere

Sin dal principio, cioè sin dal momento in cui è avvenuto l'assassinio del giovane mapuche Yordan LLempi Machacán nella località di Huentelolén-Región del Biobío in Cile, abbiamo detto che la versione ufficiale dei fatti era debole e poco credibile e, come nel caso di Camilo Catrillanca, inizia piano piano a crollare la versione data dal governo in base alle testimonianze dei protagonisti.




Testimonianza di Danitza Herrera parente della vittima


Non solo le pallottole sparate dagli agenti in quantità inusitata sono quelle che hanno ucciso il ragazzo ma, secondo la testimonianza di Danitza Herrera, compagna di Yordan, è stato il disprezzo e l'abuso di potere degli agenti di uno Stato nazifascista, rappresentato in prima persona dai membri dell'Armata, "che non gli hanno permesso di raggiungere la città più vicina (Cañete, ndr) dove avrebbe potuto ricevere un  soccorso medico immediato grazie al quale forse non sarebbe morto". Inoltre, secondo Danitza, "il trattamento ricevuto dal Servizio Medico Legale rivela che tutto lo Stato è fascista e si cospira contro il popolo mapuche".
Questo fascismo imperante e diffuso viola tutti i trattati internazionali sottoscritti dal paese e sono stati violati i protocolli della Convenzione di Ginevra del 1949.

Foto tratta da Twitter @ JaimeCuyanao

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