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A sette anni dell'assassinio di Pablo Medina in Paraguay, arte e giornalismo libero denunciano al NarcoStato

Pienamente convinta della lotta che portò avanti Pablo Medina, la giovane giornalista del quotidiano Ultima Hora, di Paraguay, Liz Acosta, ha voluto incontrarci in una delle sale di redazione della testata al centro di Asuncion, vicino al Congresso. Con brevi ma significative parole ha espresso pienamente la sua adesione alla nostra causa, manifestando che la criminalità organizzata è radicata in Paraguay (da parecchio tempo), mettendo a segno non solo violenza e corruzione dentro il sistema politico, ma tessendo  un'intricata ragnatela di influenze di connotato criminale, all’interno delle istituzioni della capitale paraguaiana e di tutto il paese, principalmente in quelle zone che sono in realtà, zone di forte influenza dei narcos e del narco-stato.   

Con grande professionalità e al fine di diffondere l’evento di Our Voice ed Antimafia Dos Mil previsto per oggi, venerdì 15, alle 17:00, ora locale, nella Plaza de las Armas, la collega Acosta ha fatto una serie di domande al sottoscritto, al coordinatore artistico ed artista di Our Voice, in Paraguay, Juan Manuel Ferreira ed al redattore paraguaiano di Antimafia Dos Mil, l'avvocato Jorge Figueredo.   

Le sue domande hanno dato la possibilità di approfondire il tema relazionato con il lavoro giornalistico che svolgeva Pablo Medina, come giornalista del quotidiano ABC Color, prima di cadere sotto i proiettili assassini, sette anni fa, ma anche il grave problema che rappresenta oggi come oggi l’operatività criminale, in territorio paraguaiano. Non c’è dubbio -a giudicare dalla catena di fatti accaduti legati al narco-Stato dal 2014 a oggi- che la loro azione criminale si è intensificata notevolmente, coinvolgendo sempre di più funzionari pubblici, le istituzioni, sempre della mano di figure come Horacio Cartes, quando era presidente e anche adesso che è lontano dal Palazzo di Governo, e come Mario Abdo Benítez, presidente della Repubblica, in carica.   

Nel dialogo con la giornalista di Ultima Hora abbiamo valorizzato il lavoro di Pablo Medina, come giornalista impegnato nella denuncia, così come il  giornalismo libero ed indipendente di Antimafia Dos Mil in Sudamerica e di ANTIMAFIADuemila in Italia, lavorando in stretta sinergia con il Movimento Our Voice. Ed è stato proprio il nostro compagno di lotta, il giovane artista Juan Manuel Ferreira di Our Voice a spiegare gli aspetti più salienti del Movimento, anticipando anche alcuni particolari dell'evento di Our Voice che andrà in scena venerdì 15 ottobre, con la partecipazione di artisti del Movimento esclusivamente del Paraguay, sotto la sua direzione.   

Insieme alla nostra collega Acosta abbiamo toccato molti altri temi direttamente relazionati con la lotta antimafia in Paraguay, Italia, Sudamerica e nel mondo e abbiamo colto l’occasione per sottolineare la necessità di creare coscienza nei giovani e nella cittadinanza su queste realtà che hanno come protagonista principale il sistema criminale integrato.   


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Abbiamo ricordato la realtà attuale paraguaiana, come i recenti attentati per mano di sicari, in differenti zone del Paraguay, alla vigilia delle elezioni municipali strettamente legate a bande di narcos e di corrotti che hanno dato ordine di spaventare ed intimorire, ed eliminare professionisti del diritto e candidati a sindaco che lottano contro la corruzione. Il grave attentato di sabato scorso nella località di Pedro Juan Caballero ha lasciato quattro morti (una delle vittime era la figlia del governatore del dipartimento di Amambay), e tre feriti, e l'assassinio a colpi di arma da fuoco di un sottufficiale di polizia di quella stessa città. La giornalista di Ultima Hora ha commentato con indignazione e ripudio denunciando questi fatti che oscurano la vita nazionale del suo paese.   

Non solo abbiamo avuto l'opportunità di conversare liberamente con la collega su questi momenti di lotta contro le mafie, ma abbiamo avuto modo di interpretare gli avvenimenti di oggi come una continuazione degli eventi che Pablo Medina denunciava personalmente, ricordandoci che la sua lotta non deve essere ignorata, al contrario, deve essere rafforzata. Non dobbiamo dimenticare che a Pablo costò la vita percorrere quel sentiero, un giornalista il cui nome è andato ad aggiungersi all’elenco di colleghi assassinati da mani criminali (19 in tutto), dalla caduta della dittatura di Alfredo Stroessner ad oggi.   

L'opportunità di dialogo tra Liz Acosta e noi si è rivelata ottima e militante, a favore di una causa che dovrebbe essere estesa in tutto il pianeta, così come la criminalità ha esteso le sue reti per spezzare vite, economie, democrazie, uomini delle istituzioni e dei sistemi politici, per trasformarli in loro alleati, in loro complici.   

Quotidiano ABC Color
La giornalista Madgalena Benitez, del quotidiano ABC Color, ci ha accolto nella sala dell'edificio centrale della testata, e si è limitata esclusivamente a chiedere informazione dettagliata sull’evento in programma venerdì.
Un incontro breve ma che ha permesso alla giornalista di prendere conoscenza della nostra lotta, e di approfondire specificamente (e prioritariamente) la portata dell’intervento artistico di Our Voice, sull’elenco di relatori, e sui profili di ognuno dei presenti, informazioni che poi riporterà in un articolo per la testata per la quale lavorava Pablo Medina.

Foto © Antimafia Dos Mil Paraguay/Omar Cristaldo

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